Lo strano caso della bicicletta elettrica
20/09/2013 di Maghdi Abo Abia
È possibile chiamare con due nomi diversi la stessa cosa? Si, se parliamo di biciclette elettriche. La legge è chiara ma a causa del recente successo nella vendita di tali mezzi di trasporto, può accadere di trovarsi davanti a situazioni a dir poco confuse e prodotti forse non conformi che arrivano a richiedere l’intervento della magistratura, ultimo giudice nella definizione di cosa sia (o non sia) una bicicletta elettrica.
IL CASO DI CATANIA – Partiamo dall’azione della polizia municipale di Catania che lo scorso 14 settembre ha sequestrato sette biciclette a pedalata assistita, altro nome con le quali vengono definite le elettriche, in quanto ritenute non conformi al codice della strada. Come spiega Ctzen ad essere finiti nell’occhio del ciclone sono i mezzi dall’aspetto esteriore che ricorda uno scooter. Nello specifico si tratta del mezzo “Oscar”, venduto dalla Zenith Project di Alcamo. Secondo il municipio etneo ed i vigili urbani si tratta di ciclomotori e che per questo necessitano di casco, patente ed assicurazione. Alessandro Mangani, comandante della Polizia Municipale, ha spiegato che «La condizione indispensabile perché si possa parlare di bicicletta elettrica a pedalata assistita è che il veicolo si muova esclusivamente azionando i pedali, anche nel caso in cui esista un motore ausiliario che faciliti la pedalata. Al contrario, con una falsa bicicletta a pedalata assistita, possono essere percorsi anche chilometri senza mai pedalare, utilizzando la manopola dell’acceleratore, violando in tal modo numerose norme del codice della strada che implicano anche la confisca del veicolo».
LA SENTENZA CHE SCONTENTA IL COMUNE – Il caso esplose in tutto il suo fragore lo scorso anno quando il giudice di pace di Catania Eleonora Di Stefano stabilì che il mezzo, prodotto in Cina e venduto in tutta Italia, era perfettamente legale. Il mezzo, come dimostrato dalla casa e dai periti, dalla forma simile a quella dello scooter, può muoversi per lunghi tratti senza l’uso dei pedali. Per i vigili urbani di Catania però si tratta di uno scooter in quanto dotato di una manopola che funga da acceleratore. Il giudice di pace ha però respinto la lettura del municipio spiegando che il mezzo è dotato di un motore da 0,25 Kw azionato dai pedali. Il mezzo poi è certificato Cee e, secondo i difensori, rispetta quanto previsto dall’articolo 50 del Codice della Strada. A confermare la bontà del prodotto il fatto che nel resto d’Italia non sono mai stati effettuati sequestri.
LE SPECIFICHE DI LEGGE DELLE BICICLETTE ELETTRICHE – Le biciclette elettriche devono sottostare a quanto previsto dal decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti datato 30 gennaio 2003 che specifica quali devono essere i parametri d’immatricolazione delle biciclette elettriche. Tale decreto riprende la direttiva europea 2002/24/CE:
biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW la cui alimentazione è progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare, né ai loro componenti o entità tecniche, salvo che non siano destinati a far parte di un veicolo cui si applica il presente decreto.
Secondo l’articolo 50 del Codice della Strada, ovvero quello relativo ai velocipedi, invece:
sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare
Il Comune di Catania, forte di questi dati, ha già presentato ricorso ritenendosi nel giusto anche dopo una serie di sentenze favorevoli. In effetti la legge è chiara e non si fa alcun riferimento ad eventuali possibilità di tenere accelerato il mezzo. Il motore “stacca” quando il passeggero smette di pedalare. Se non lo fa allora non è una bicicletta elettrica.
LA PUBBLICITÀ DELLO ZENITH – A destare sospetti è poi il volantino prodotto dalla Zenith Project di Alcamo nel quale si dice che la velocità massima del mezzo è compresa tra 25 e 35 chilometri orari:
Questo dato pone in essere una serie di dubbi perché per legge le biciclette elettriche non possono superare i 25 chilometri orari. Certo, si può aggiungere la forza del ciclista per superare il limite ma oltre quella velocità il motore deve “staccare”. Del resto la legge non vieta che il mezzo possa essere carrozzato come uno scooter ma certo se superasse i 25 chilometri orari di suo ecco che smetterebbe di essere considerato una bicicletta. Una bicicletta poi parecchio pesante. Ad esempio alcuni mezzi “El Ciclo” pesano 21 chilogrammi. Mica poco.
LE SANZIONI – Guidoelettrico in aggiunta ci propone quelli che sono i rischi se si venisse pescati a guidare un mezzo non autorizzato. Ricordiamocelo, la bicicletta non può superare i 25 chilometri orari ed il motore deve “staccare” non appena si smette di pedalare:
Sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo per mancanza di certificato di circolazione (art. 97 commi 7 e 14 CDS, sanzione pecuniaria € 131,00);
sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo per mancanza di copertura assicurativa (art 193 commi 1 e 2 CDS, sanzione pecuniaria € 716,00);
fermo amministrativo del veicolo per giorni 30 per mancanza della targa (art. 97 commi 8 e 14 CDS, sanzione pecuniaria € 65);
Sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo se il conducente senza casco (art. 171 commi 1 – 2 – 3 CDS, sanzione pecuniaria € 68,00;
fermo amministrativo del veicolo per giorni 60 se il conducente è minorenne senza patentino. Dal 1° ottobre 2005 anche se conducente maggiorenne senza patentino non possessore di patente di guida (art. 116 comma 13 bis CDS, sanzione pecuniaria € 516,00)
La magistratura seguirà il suo corso e definirà la fondatezza del ricorso presentato dal Comune di Catania contro la decisione del giudice di Pace. Da segnalare come la Zenith oggi sia in liquisazione e di come il suo posto sia stato preso dalla Eco Energia, mentre la stessa azienda, dopo aver invitato i cittadini ad attendere l’appello per acquistare nuovamente i mezzi, ha deciso di denunciare gli autori del sequestro accusandoli di abuso d’ufficio e diffamazione.