Lorenzo Andraghetti aveva sfidato Bugani ed è stato espulso dal Movimento 5 Stelle
16/12/2015 di Stefania Carboni
Lorenzo Andraghetti, che ha osato sfidare Max Bugani proponendo a Bologna le primarie M5S, è stato espulso dal Movimento 5 stelle:
Lo dicevo ieri in un video: “Bugani elimina ed eliminerà quelli che lo criticano”. Detto fatto. Bugani ha dato l’ordine. Casaleggio ha eseguito. Mi è arrivata la mail dallo “Staff”. Sono stato espulso.
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In una nota l’attivista spiega:
La notizia non mi sorprende. E’ la prova provata che ho sempre detto la verità e che i miei toni erano giustificati dalla profonda conoscenza della situazione. Davanti ad un avversario che utilizza il ragionamento come arma, l’unica risposta di Bugani è stata: prima il silenzio, poi la diffamazione, poi l’espulsione. Esattamente come quel famoso aforisma di Ghandi: “prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi hai vinto”. Ecco, siamo arrivati all’ultimo punto. Io non ho vinto nulla ma Bugani ha sicuramente perso.
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e ancora…
E anche male. Davanti ad un ragazzo di 28 anni armato di computer, ragionamento e (lasciatemelo dire) coraggio, è capitolato al 22° giorno, dopo un bombardamento di indicibili verità sul suo passato e presente politico.
Da oggi il termine “buganaria” entrerà del dizionario giornalistico italiano per definire un caso di conclamata truffa democratica (possibilmente online) spacciata per “trasparente”. Non più “Bulgaria”, ma “buganaria”. Prima si eliminano gli elettori dell’avversario. E se neanche questo risultasse sufficiente, si elimina direttamente l’avversario. Questi paladini della democrazia diretta hanno preso lezione dal regime birmano. Peccato che poi si vantino di aver votato per la cittadinanza onoraria al premio nobel birmano Aung San Suu Kyi in Consiglio comunale. Un ossimoro in relazione alla loro idea di democrazia.
Un soggetto politico all’interno del quale non è presente la “separazione dei poteri”, quella cosa teorizzata da Montesquieu e che ha dato vita a tutte le democrazie moderne, non può definirsi democratico. Nel 5 stelle, infatti, colui che fa le leggi, le fa applicare e punisce chi non le rispetta, è lo stesso soggetto.