Luciana Littizzetto e l’impepata di caxxi degli operai Fiat
09/03/2014 di Maria Teresa Mura
Luciana Littizzetto a Che tempo che fa commenta in modo esilarante l’intevista appena terminata a Matteo Renzi: «È venuto come sindaco di Firenze, come presindete del Consiglio, verrà qui ospite anche come papa!», e ricordando le polemiche sull’accoglienza dei bambini di Siracusa chiede: «Viste le proprietà taumaturgiche, imponi le mani su di me e fammi diventare figa!»
LUCIANA LITTIZZETTO E LA FERILLI – «Se non una poltrona almeno un sofà te lo potevi portare Sabri!». Con questa causticissima battuta la Litti infierisce sulla Ferilli che «schiuma» per non essere stata invitata alla festa degli Oscar per la vittoria della Grande Bellezza di Paolo Sorrentino. Lucianina poi continua con una serie di battute sulla serata degli Oscar e sulle sue curiosità.
LUCIANA LITTIZZETTO E FRANCESCHINI- «Quelli del Pd si autorottamano ormai» – sibila Luciana Littizzetto -in occasione della notizia del malore di Dario Franceschini. «È un’altra vittima di Renzi!» e poi ritorna a Sorrentino, togliendosi un altro sassolino dalla scarpa, quello della polemica dello spot del regista per la Fiat 500. Marchionne e la produzione dell’autovettura della pubblicità in Polonia sono il bersaglio del discorso della Littizzetto che perora la causa degli operai della Fiat a cui prende «un’impepata di cazzi» a pensare che nel filmato si faccia crerdere che la 500 venga prodotta in Italia.
LUCIANA LITTIZZETTO E PUTIN PREMIO NOBEL PER LA PACE – Si finisce con la notizia balenga. Che tanto balenga non è. Putin candidato al premio Nobel per la pace. «Lo avrà proposto Razzi, quello che apprezzava Kim Jong Un!» si chiede pensierosa. Segue la solita valanga di gag sul tema.