L’uomo ucciso dal tumore “preso” dal parassita
05/11/2015 di Redazione
Il New England Journal of Medicine ha pubblicato la descrizione di un caso raro che ha ucciso un paziente colombiano. Il corpo dell’uomo è stato devastato dalle metastasi sviluppate da una tenia.
IL TUMORE VIENE DALLA TENIA –
Il paper pubblicato sul New England Journal of Medicine dal dottor Atis Muehlenbachs del Centers for Disease Control and Prevention’s Infectious Diseases Pathology Branch (IDPB) americano, descrive caso rarissimo nel quale un paziente ha sviluppato diversi tumori che non sono nati dalla metastasi delle sue cellule, la massa cancerosa promanava infatti da una tenia, il comune verme a nastro che vive da parassita all’interno dello stomaco. La novità sta nel fatto che non si conosceva la capacità delle tenie di sviluppare tumori e nemmeno che le sue cellule tumorali fossero in grado di spostarsi per il corpo e attaccare gli organi dell’ospite come farebbero le sue cellule tumorali.
UN CASO UNICO AL MONDO –
È il primo caso nel quale si osserva una trasmissione delle cellule cancerose da un parassita all’uomo, anche se il paziente in questione era affetto da HIV e quindi con le difese immunitarie particolarmente abbassate. C’è infatti da considerare che la combinazione di infezione da HIV e parassitosi minaccia comunque milioni di pazienti nel mondo e che probabilmente molti casi del genere sono passati inosservati, confusi all’interno di quadri clinici molto complessi. Il paziente colombiano soffriva da mesi di febbre e tosse e aveva perso peso e, nonostante l’infezione da HIV gli fosse stata diagnosticata 10 anni prima, non stava assumendo farmaci specifici. Gli sono stati trovati tumori al polmone e ai linfonodi, ma le biopsie di questi tumori hanno scoperto la presenza di cellule «bizzarre», così i medici colombiani hanno contattato il CDC.
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UN ATTACCO SUBDOLO, FINORA INOSSERVATO –
Le cellule si comportavano come cellule cancerose, ma erano 10 volte più piccole di quelle umane. Dopo molte analisi si è scoperto che avevano il DNA di una tenia del tipo «Hymenolepis nana», che avevano sviluppato un tessuto che non appariva per niente simile a quello della tenia. L’ipotesi dei ricercatori è che la tenia si sia sviluppata all’interno dell’uomo e che poi abbia sviluppato un tumore, e che quindi le cellule cancerose che ha prodotto si siano poi diffuse all’interno del corpo moltiplicandosi a discapito di quelle dell’ospite umano. La scoperta non è stata molto d’aiuto al paziente, che è morto 3 giorni dopo la rivelazione. L’Hymenolepis nana è il tipo di tenia più comune e infetta circa 75 milioni di persone nel mondo, la minaccia posta da questo tipo di trasmissione del tumore è quindi reale, ma i medici ancora non sanno come affrontarla, non è chiaro infatti se i farmaci usati contro la tenia possono sconfiggere anche le sue cellule tumorali e nemmeno se lo possa fare qualche trattamento anticancro già esistente e usato con successo sulle cellule tumorali umane.