“Luttazzi copia”: le lacune e le omissioni nella risposta alle Iene

Il seguente brano è un florilegio di affermazioni discutibili. Il titolo originale del video, come scritto, è “Il meglio [non è] di Daniele Luttazzi”, e non “Luttazzi è disonesto”. Letteralmente, il titolo afferma soltanto che le battute più belle – a parere dell’autore: opinione, in quanto tale, coperta dall’articolo 21 della Costituzione – sono in realtà uguali ad altre battute già recitate da qualcun altro dall’altra parte dell’oceano. Il che, tecnicamente, è vero e non diffamatorio. L’omissione della Caccia al tesoro è fuorviante? Forse, come è fuorviante che nella Caccia al tesoro non vengano specificati, ad esempio, gli interi sketch copiati e mandati in tv senza credit. In secondo luogo, si prende atto che Luttazzi si è accorto degli articoli pubblicati dall’Unità e da Repubblica sulla vicenda. Adesso magari potrebbe anche spiegare come mai nell’intervista rilasciata al Fatto ha citato – spiegandolo con un complotto di Berlusconi contro di lui – soltanto il Giornale. In ultimo, è semplicemente falso che il titolo “La rete smaschera Luttazzi” metta al riparo i quotidiani da eventuali querele: se il contenuto del video o della notizia fosse autenticamente diffamatorio, lui i quotidiani potrebbe querelarli tranquillamente. Per verificarlo, basta leggere cosa dice il codice penale a proposito oppure consultare un qualsiasi avvocato. E’ altresì falso che i quotidiani non abbiano verificato la notizia prima di stamparla: tutti hanno chiesto una replica nel merito a quanto affermato negli articoli, e lui a tutti ha inviato la stessa risposta preconfezionata dicendo “non è vero niente, è diffamazione, arrivederci”. Questa di Luttazzi è un’accusa grave alla professionalità di chi ha scritto quegli articoli, grave oltre che falsa. Ma continuiamo:

Insomma, un bocconcino alla Kafka; ed esistono destini più infausti. Ribadisco lo stesso come stanno le cose in due interviste esclusive: al Fatto quotidiano (giugno) e a GQ (luglio); scrivo anche un post sul blog (“Luttazzi smascherato!”) che non lasci dubbi agli insaziabili; ma sono tempi che tutto serve, anche una vigliaccata, a far salsiccia;

E qui non possiamo non notare l’originalità di Luttazzi: siccome l’Unità e Repubblica lo accusano, lui risponde sul Fatto. Un po’ come Berlusconi, che alle 10 domande sul caso Noemi-D’Addario poste da Repubblica ha risposto nel libro di Bruno Vespa. Ricordiamo anche tutte le omissioni contenute nell’intervista del Fatto a firma Ferruccio Sansa, che – è giusto ricordarlo – all’epoca distribuiva un Dvd di Luttazzi con il giornale.

e così, a fine agosto, arrivano i rinforzi: un equipaggio delle Iene mi fa una imboscata in spiaggia; domande coatte, cui ho già risposto ampiamente; ovvero ci fanno; senonchè nessuno può impormi trattamenti, tanto meno degli scagnozzi di Berlusconi; non sono la loro scimmietta, non ho commercio con chi disprezzo, e la deportazione mediatica è violenza privata: non mi resta che andarmene, lasciandoli alle loro vite insensate. A settembre, ItaliaUno vince la propria riluttanza e manda in onda il basso servizio delle Iene sulla notizia appetitosa: l’attribuiscono anche qui alla anonima Rete per evitare querele, e pretendono le solite spiegazioni che ho già dato, così da farmi passare in automatico dalla parte del torto eccetera eccetera.

Registriamo, sul punto, che le Iene, con le quali collabora un autore che ha lavorato con Luttazzi ai tempi di Mediaset, sono degli ‘scagnozzi di Berlusconi’. Luttazzi ha comunque ragione, nel non voler rispondere a domande a cui lui ritiene di aver già replicato. E’ liberissimo di farlo. Dice però un’altra stupidaggine sull'”evitare querele”. Chi riporta una notizia, se diffamatoria, si espone lo stesso alla possibilità di intervenire in sede legale. Quindi, Luttazzi pubblica una lettera inviatagli da un suo fan, che a suo dire dovrebbe dimostrare qualcosa:

ciao Daniele, ehm non vorrei disturbare di ‘sti tempi, ma volevo accennarti un fatterello: ho un piccolo blog, aperto dall’estate scorsa, di solito ha poche visite (uso Analytics e ahimé lo so); infatti l’unica a commentare, pur rimanendo per lo + anonima, era sempre stata la mia fidanzata, finché ho scritto un post sul maccartismo contro di te: ebbene, per la prima volta ho ricevuto ben 2 commenti – e critici- di nuovi visitatori…e mi è parso un po’ strano. Da Analytics ho visto che le visite (6) son state generate da “google” con la parola “luttazzi” e “daniele luttazzi”, con – penso – l’opzione di ricerca sui risultati + recenti. Mi sono perciò immaginato un commando che va in giro a cercare le voci discordi a questa ennesima campagna d’odio, un po’ alla Pio Pompa o Tavaroli. Be’ volevo fartelo sapere. Resisti! 18 Giu 2010 – 01:45

Ora, anche negli articoli su questo sito internet sono comparsi utenti anonimi che però invece peroravano la causa di Luttazzi. Non come i fantastici Sante Pracucci e Giulietta, le cui conoscenze sul tema sono apparse un po’ sospette a tutti, ma di certo accaniti e attenti, e pronti a ribattere colpo su colpo alle accuse. Ebbene, nessuno ha pensato che questi fossero i rappresentanti di una campagna d’odio orchestrata da Luttazzi. Ma soltanto fan che credevano di aver ragione. E non si capisce come mai invece chi, dall’altra parte, pensa di aver ragione dicendo che Luttazzi copia e lo scriva nei commenti di un blog, possa essere additato come facente parte di un complotto ai danni del comico.

Il post si conclude con le repliche delle accuse precedenti, e con due citazioni di frasi attribuite all’onorevole Enzo Carra dell’Udc e a Maria Grazia Cucinotta, che lo accusano di volgarità, le quali sono effettivamente ridicole, ma che con il dibattito, visto che non parlano dei presunti plagi, non c’entrano proprio niente. E ribalta l’accusa sulla battuta rubatagli da Bonolis, dicendo che si lamentava del fatto che gli avesse invece soltanto rovinato la sua versione della battuta di Carlin. Come invece i video degli spettacoli hanno dimostrato Luttazzi non attribuisce nell’occasione a Carlin la battuta, e si lamenta invece del fatto che effettivamente Bonolis abbia copiato la battuta, senza nemmeno accennare al fatto che non è sua. E alla fine invita ad utilizzare l’url del suo post come risposta a chi lo accusa. Una risposta un po’ deboluccia, come abbiamo visto. Ma forse, nel suo caso, chi si accontenta se la gode.

Share this article