Mafia a Roma: quanto guadagnava la cupola su ogni nomade e immigrato

Continuano a fare scandalo i dettagli dell’inchiesta che ha portato a svelare la struttura di quella che è stata definita Mafia Capitale. Le intercettazioni squarciano il velo soprattutto sulla gestione criminale delle politiche sociali della Capitale: la cupola romana aveva le mani sui campi rom, sui centri di accoglienza, sugli alloggi popolari. D’altronde «c’è continua richiesta perché c’è continua povertà» dice in una conversazione il capo Massimo Carminati e quindi ci si può speculare facilmente, con i giusti agganci e con le dovute mazzette. L’affare è grosso, «tutti gli utili li facciamo sugli zingari»: il Comune di Roma soltanto nel 2013 ha speso circa 24 milioni di euro per le 8000 persone presenti nei campi nomadi, 16 milioni sono poi stati tirati fuori per gli 8 villaggi della solidarietà. Tra le pagine del gip si evidenzia come «il sistema in questo settore si fondi su un’attribuzione di favori a imprese amiche che si dividono il mercato», tra cui la Cooperativa 29 giugno, consorzio in mano a Salvatore Buzzi, braccio destro di Carminati. Un business immenso sulle spalle dei più deboli

Roma

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L’AFFARE – La struttura criminale della ‘quinta mafia‘ fa pressioni, minaccia, indirizza gli appalti e le nomine a suon di bustarelle, intasca i finanziamenti canonici e quelli emergenziali, sfrutta qualche trucchetto: un migrante minorenne ad esempio ‘costa’ di più di un migrante maggiorenne, quindi spesso si falsifica l’età, i controlli vengono bypassati e si incassa di più. Il Messaggero di oggi spiega così il meccanismo:

La protezione civile nomina per ogni regione un “soggetto attuatore” (quasi sempre un funzionario della stessa protezione civile, a volte uno della prefettura o altro personaggio). Il “soggetto attuatore”, a sua volta, sceglie il “soggetto gestore” (che alla fine da quanto risulta dall’indagine è quasi sempre lo stesso). Ma sono i numeri a rendere l’idea. […] Ogni migrante costa 42 euro al giorno, 80 se minore […]. Per ogni “minorenne”, infatti, compresi quelli che adolescenti non sono, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali consegna alle strutture, per gli oltre 2000 immigrati accolti, 161.000 euro al giorno. Che in un mese fa quasi 5 milioni

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