Mafia Capitale, brucia la cooperativa che accoglieva i migranti a Tor Sapienza

Mafia Capitale, brucia la cooperativa che accoglieva i migranti a Tor Sapienza: la sede de “Il Sorriso” a San Giovanni, la coop che aveva in gestione l’omonimo centro nel quartiere periferico dove partì la più nota delle rivolte dei migranti in città, è stata data alle fiamme. Quasi certa la natura dolosa dell’evento, sopratutto perché è il terzo incendio che ha colpito la sede: questa volta, in maniera definitiva.

MAFIA CAPITALE, BRUCIA LA COOPERATIVA CHE ACCOGLIEVA I MIGRANTI A TOR SAPIENZA

Di Gabriella Errico, la titolare della cooperativa, si ricordano contatti con Salvatore Buzzi ai tempi delle rivolte di Tor Sapienza.

Finito in carcere Salvatore Buzzi, in un’intervista a Repubblica la Errico confidò il suo sospetto che la rivolta di Tor Sapienza fosse in qualche maniera legata a Mafia Capitale. Raccontò di telefonate con Buzzi nel mezzo degli scontri e che il boss della «29 giugno» di fronte al suo terrore per l’attacco dei «fascisti» le disse «non ti preoccupare. Ora faccio un paio di telefonate e sistemo», lasciandola di sasso. E disse che Buzzi ce l’aveva con lei, che giocava da asso pigliatutto delle coop, facendo cartello e lasciando agli altri le briciole.

Tuttavia, anche la Errico, parte dell’intrecciato sistema delle coop di accoglienza e servizi in città, finì indagata per turbativa d’asta; i misteriosi attacchi alla cooperativa Il Sorriso, nel frattempo, come racconta il Corriere della Sera in edicola oggi sembrano non essersi mai fermati.

Non si tratta del primo incendio nel complesso di viale Castrense, a San Giovanni, completamente distrutto ieri mattina da un rogo che ha provocato anche il crollo del tetto e il ferimento di un pompiere: ce n’erano stati altri due, entrambi a giugno. Roghi per i quali l’ipotesi dolo era stata avanzata con decisione, come è accaduto anche per quest’ultimo incendio: non si esclude che le fiamme, divampate alle 9 e talmente violente da avvolgere in pochi istanti tutto il complesso di 700 metri quadrati, siano state appiccate da qualcuno.

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Fin dalle 9 del mattino una colonna di fumo aveva invaso l’intero quartiere San Giovanni, dove si trovava la sede della coop; molti agenti dei vigili del fuoco sono stati impegnati nell’operazione di contenimento.

L’edificio era sotto sequestro preventivo da parte dell’autorità giudiziaria dallo scorso giugno, ma questo non ha impedito un nuovo attacco incendiario.

Allora erano stati portati via tutti i faldoni con i documenti contabili della coop — che da tempo aveva già cambiato sede —, ma dieci giorni dopo il fuoco era ricomparso nella struttura (un’ex scuola tessile, poi di proprietà comunale, infine dormitorio abusivo per clochard e rifugiati) per distruggere in quell’occasione l’ex centro d’accoglienza «Il Ponte» e la coop «Atlante».

Copertina: Corriere Tv

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