Mafia Capitale, Carminati fra quadri di Warhol e Rolex da centomila euro
16/12/2014 di Tommaso Caldarelli
Mafia Capitale, Massimo Carminati aveva in casa “una ventina di quadri” fra quelli del padre della pop-art Andy Warhol e quelli dell’espressionista astratto Jackson Pollock. Un tesoro artistico che, scrive il Messaggero, ha decisamente lasciato “stupiti” i carabinieri e le forze dell’ordine entrate nella villa dell’ex esponente dei Nuclei Armati per la Rivoluzione.
I QUADRI DI CARMINATI – Non è tutto, in un garage di Agostino Gaglianone, altro esponente del clan di Mafia Capitale, “i militari hanno trovato altre venticinque opere” di grande valore, scrive ancora il quotidiano romano. Sembra probabile che il boss dei Nar avesse chiesto al suo sodale di custodire le opere perché sentiva che le forze dell’ordine gli stavano addosso; non è chiaro se il boss coltivasse questa passione per l’arte in maniera autentica o solo come occasione di affari. Di certo le perquisizioni nelle case degli esponenti della banda hanno permesso il sequestro di 570mila euro in contanti.
GLI OROLOGI – Altro interesse dei sodali di Carminati erano gli orologi: “Servivano per fare regali in cambio di favori, ma anche per riciclare e ricattare”. Ad esempio alcuni collezionisti “si rivolgono al Nero per rintracciare un prezioso Paul Newman”, un Rolex da centomila euro, una richiesta che Carminati al telefono racconta come estremamente laboriosa: “Mi ci vorranno cinquantamila euro per averlo”. Salvatore Buzzi fa sfoggio di orologi altrettanto preziosi, ma in casa le forze dell’ordine gli troveranno solo “un Solex”, un rolex finto e pochi soldi perché il resto dei beni erano stati consegnati “il giorno prima delle perquisizioni” a Carminati. Ad Angelo Scozzafava, l’uomo che doveva diventare il capodipartimento dei servizi sociali romani per favorire gli interventi della cosca, era stato regalato un Bulgari da cinquemila euro.
Copertina: Tomás Fano/Flickr