“Mafia Capitale”, la “cupola” al telefono evoca Anna Finocchiaro
10/12/2014 di Redazione
C’è anche la senatrice del Partito democratico Anna Finocchiaro, non indagata nell’inchiesta “Mafia Capitale“, tra i politici evocati dalla “cupola” nelle telefonate. A riportarlo è il quotidiano “La Stampa“, che svela come la presidente della commissione Affari costituzionali del Senato sia stata tirata in ballo dall’ex vicecapo di gabinetto durante l’amministrazione Veltroni, Luca Odevaine, arrestato negli scorsi giorni.
ANNA FINOCCHIARO – Il nome della Finocchiaro emerge nel rapporto dei carabinieri del Ros sul centro profughi siciliano di Mineo, citato nel corso di una conversazione dello scorso 16 giugno. Nel colloquio Odevaine, componente del tavolo nazionale per l’immigrazione e accusato di intascare tangenti dal sodalizio criminale, parla con il suo interlocutore, Carmelo Parabita, della gara per la struttura. E spiega come la senatrice avrebbe «detto a Buzzi (il presidente della coop 29 giugno al vertice della “cupola” con il “Nero” Massimo Carminati, ndr) di lasciar perdere», perché «la gara è già assegnata».
“MAFIA CAPITALE”, EVOCATO ANCHE IL NOME DI ANNA FINOCCHIARO – Si tratta di una gara considerata molto importante da Odevaine: «È molto impegnativa, questa, 150 milioni di euro… 138… è per la gestione di Mineo e se pensi che tutto il casino dell’Expo per 200 milioni…». La “Stampa” riporta la conversazione in cui i due parlano della presunta trattativa:
«L’altro ieri ho trovato la telefonata del sindaco di… di Ramacca, che strano, l’ho richiamato e lui mi ha detto “Sai avrei piacere di parlarti”. Chissà che cazzo vuole?! “Se vieni giù” gli dico io e lui “eh allora ci incrociamo perché vorrei parlarti”».
Parabita domanda: «Non credo sia per la gara..». E Odevaine: «E certo che è per la gara… per forza». L’altro insiste: «Magari ha altri progetti in mente, ha bisogno di contatti qui a Roma con i Ministeri». Ma Odevaine replica: «Giovanni (verosimilmente Giovanni Ferrera annotano gli investigatori) e il sindaco di Ramacca viaggiano insieme, secondo me mi volevano chiedere di non partecipare … perché siccome…». E ancora: «…sì poi sai l’imbarazzo s edopo la politica si mette sulla Commissione a fa’ casino…finora io, cioè finora tutte le cose».
A questo punto arriva l’accenno all’ex presidente del Senato. Carmelo Parabita domanda ad Odevaine: Non ci saranno altre offerte, cioè con chi staranno parlando…». E Odevaine: «A me m’ha detto…eh…Salvatore Buzzi, che è andato a parlare dalla Finocchiaro…. e la Finocchiaro gli ha detto “Lascia perde, quella gara è già assegnata”»
Il quotidiano piemontese ricorda però come l’episodio non sia stato riscontrato dalla Procura romana.
MAFIA CAPITALE E I NOMI NELLE CARTE – Non è indagato, ma viene citato in un’intercettazione telefonica anche Michele Baldi, capogruppo della Lista Zingaretti alla regione Lazio. Il 20 febbraio 2013 parla con Luca Gramazio (Pdl, indagato per associazione mafiosa, corruzione aggravato e finanziamento illecito, ndr) sulla ricerca di voti, come riporta la “Stampa”:
«Glie dici alla tua rete di scrutatori de rispettamme?» E Gramazio risponde: «Cento per cento, stai tranquillo, certo che sì… ». Appena pochi giorni prima lo stesso Gramazio aveva spiegato a un conoscente: «Finite le operazioni di voto i … le urne vanno in alcune … in alcune sedi (…) non si tratta della classica operazione di … di controllo delle schede … inc … quello c’abbiamo ancora il tempo per fa’ degli inserimenti». Come a dire di truccare la quantità di schede elettorali.
E c’è anche l’ex numero uno della protezione Patrizia Cologgi «dirigente in seno alla presidenza del Consiglio», che ha lavorato anche con l’ex ministro ministro Kyenge. «Cologgi è indagata di reato connesso, per abuso d’ufficio, in un’inchiesta del 2011, in concorso con Sandro Coltellacci, della cooperativa Impegno per la promozione arrestato ora per corruzione aggravata».