Marino: «Non sono indagato. Ci ripenso? Ho 20 giorni per riflettere», il Pd lo gela: «Non ci sono le condizioni per andare avanti»
20/10/2015 di Redazione
20.21 “La riunione è andata benissimo. La linea è quella che già avete letto”. Lo ha detto Matteo Orfini, lasciando la sede del Pd, al termine della riunione tra i consiglieri capitolini del Pd e il commissario romano del partito, che si è svolta dopo le affermazioni di oggi del sindaco.
18.00Il Pd gela le speranze di Ignazio Marino. «Non ci sono le condizioni politiche per andare avanti». E’ confermata quindi la linea del Pd sul sindaco dimissionario Marino. Anche Vendola, intervistato, pur riconoscendo dei meriti a Marino definisce un’«ipotesi remota», quella che SeL appoggi una nuova candidatura del chiururgo.
Ora 16.45 Il gruppo dei Consiglieri del Pd si è riunito al Nazareno. La sensazione è che nulla cambierà, ormai la rottura con il sindaco Marino è nei fatti. Ma non tutti i consiglieri sono presenti all’appuntamento. Secondo i bene informati si andrebbe verso una dimissione “di massa” dei consiglieri comunali del Pd.
Ore 15.17 – Anche Peciola (Sel) ribadisce la richiesta del partito di Vendola e Fratoianni: «Marino venga in aula in Campidoglio a riferire»
Ore 14.47 – Anche da Forza Italia, “invitano” Marino a presentarsi in Aula. «Consiglio al sindaco Marino un luogo, il migliore che ci sia, per verificare effettivamente se ha ancora una maggioranza: l’Assemblea capitolina. Solo lì vedrà davvero se c’è chi ancora si ostina a sostenerlo o no. Lo potrà vedere con i suoi occhi, tutto alla luce del sole», ha attaccato Dario Rossin, vice capogruppo di Forza Italia in Campidoglio.
Ore 14.42 – Riunione del Pd Roma al Nazareno convocata al Nazareno tra un’ora, spiegano fonti interne consultate da Giornalettismo.
Ore 14.39 – Arrivano le prime reazioni alla conferenza stampa di Ignazio Marino: «Mi sembra quanto meno doveroso che il Marino si presenti in Aula Giulio Cesare, luogo di democrazie e di confronto e di rappresentanza, per riferire su quanto sta accadendo in questa delicata fase istituzionale», ha spiegato la consigliera di Sel, Imma Battaglia. «Ritengo che sia atto di responsabilità verso il Consiglio comunale e la città che lo stesso Sindaco venga al più presto in Aula Giulio Cesare a riferire e a chiarire gli interrogativi che stanno emergendo. Questo è il modo più trasparente per recuperare una credibilità istituzionale che riguarda l’intera città di Roma», ha concluso.
Ore 12.57 – «Coloro i quali registravano gli scontrini non commettevano nessun tipo di falsità, perché non facevano altro che seguire una prassi che il Comune di Roma segue da tanto tempo, convalidata anche dal regolamento Anci, in merito alla restituzione dei rimborsi per l’attività svolta», ha replicato poi il legale del sindaco dimissionario Ignazio Marino, Enzo Musco. Per poi aggiungere: «Le spiegazioni fornite dal sindaco sono più che sufficienti e riabilitano la sua figura dopo che nei giorni scorsi era stato indicato come un peculatore».
Ore 12.55 – Poi il sindaco dimissionario Marino aggiunge, spiazzando tutti e lasciando spazio a non poche ambiguità sul suo futuro: «Ci ripenso sulle dimissioni? Ho ancora tempo per riflettere». E con quale maggioranza in Assemblea capitolina? «Fa parte delle verifiche che bisognerà fare».
Ore 12.53 – «Mi sono recato per due giorni a New York il 1 settembre per confrontare il lavoro fatto per l’housing sociale di New York e la gestione del patrimonio pubblico, il giorno dopo ho avuto un lungo incontro con il sindaco di New York Bill de Blasio. Era un viaggio istituzionale, ma visto che ero reduce da una vacanza negli Stati Uniti decisi di pagare l’albergo, circa 700 euro, a mie spese», ha spiegato.
Ore 12.47 – Marino: «Non ho mai utilizzato denaro pubblico per scopo privato, semmai il contrario. Mi sono dimesso per estremo rispetto verso l’autorità giudiziaria e volevo presentarmi di fronte ad essa dimissionario per chiarire i fatti che mi riguardano»
Ore 12.46 – Marino: «Volete un esempio? Lo scontrino sulla tintoria non è per miei abiti, ma per le divise dei trombettieri che accolgono le autorità»
Ore 12.45 – Marino: «Gli esposti presentati dal Movimento 5 Stelle e dal gruppo An-Fdi in relazione alle vicende che mi riguardano non esito a definirli vergognosi, scritte da persone in malafede o ignoranti»
Ore 12.43 – Marino: “Non sono iscritto nel registro degli indagati, sono persona informata sui fatti”
Ore 12.43 –
Inizia conferenza stampa di Ignazio Marino sul caso scontrini
Mafia Capitale
, ore 12.30 – NIENTE ABBREVIATO PER FISCON, ISTANZA RESPINTA – Come previsto anche da Sabella, considerato l’alto numero dei testimoni, non è stata ammessa la richiesta di rito abbreviato per Fiscon. “La sua posizione è rimandata al maxiprocesso”, come spiega l’inviato di Giornalettismo Tommaso Caldarelli.
Mafia Capitale
, ore 12.10 – Radio radicale trasmetterà il maxiprocesso che inizierà il prossimo 5 novembre
Mafia Capitale
, ore 12.10 – Il giudice dovrà valutare la congruità delle richieste testimoniali.
Mafia Capitale
, ore 12.10 – Conversando con i cronisti, Salvatore Sciullo, l’avvocato difensore di Fiscon, ha spiegato: «Abbreviato condizionato è una scelta di strategia difensiva, non chiederemo l’abbreviato secco pur potendo perché la massa di indagine è deficitaria. Noi riteniamo che Giovanni Fiscon non abbia responsabilità penale e con calma e profondità chiariremo la sua posizione»
Mafia Capitale
, ore 12.01 – Secondo quanto spiegato da Sabella, possibile che per Fiscon “venga disposto il ritorno al maxiprocesso”:
#MafiaCapitale, @SabellaAlfonso : “Mi sembra plausibile che per Fiscon verrà disposto il ritorno al maxiprocesso, troppi testimoni”
— Tommaso Caldarelli (@TommasoC) 20 Ottobre 2015
Mafia Capitale
, ore 11.55 – «Assenza di Marino? Non c’è nulla di strano, è Roma Capitale a costituirsi parte civile, non Marino. Il Comune sarà parte civile per danni morali, materiali, funzionali», ha spiegato Sabella ai cronisti.
Esce dal tribunale @SabellaAlfonso : @Roma si costituisce parte civile e chiede “danni funzionali” #MafiaCapitale pic.twitter.com/KjvbMJlW3W — Tommaso Caldarelli (@TommasoC) 20 Ottobre 2015
Parla @SabellaAlfonso fuori dal tribunale #MafiaCapitale pic.twitter.com/DDp0QxussH
— Tommaso Caldarelli (@TommasoC) 20 Ottobre 2015
(Videocredit: Tommaso Caldarelli/inviato Giornalettismo)
Mafia Capitale
ore 11.30 – «Il M5S oggi si costituirà parte civile, mi costituirò io e Roberta Lombardi. Questa è l’unica costituzione credibile». A rivendicarlo, ospite di Sky TG24, Marcello De Vito, il consigliere capitolino pentastellato, in merito al maxi-processo su Mafia Capitale che prenderà il via il 5 novembre.
Mafia Capitale
ore 11.15 – Da pochi minuti è iniziato nell’Aula del Tribunale di Roma il primo processo per Mafia Capitale
Mafia Capitale
ore 11.00 – Al posto di Ignazio Marino sarà presente l'(ormai ex) assessore alla Legalità di Roma Capitale, Alfonso Sabella
Mafia Capitale
ore 10.49 – Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha convocato alle 12.30 in Protomoteca una conferenza stampa, dopo aver rilasciato dichiarazioni spontanee in Procura per chiarire il caso scontrini. Il sindaco non parteciperà quindi all’udienza del processo Ama.
Mafia Capitale
ore 10.43 – «Fiscon? L’ex dg è indagato, imputato in un processo per corruzione e turbativa d’asta, quindi non per mafia. Un sollievo non aver vissuto per 26 anni in Ama insieme a un funzionario di altissimo rango colluso con la mafia, tuttavia i reati sono gravi», ha replicato ai cronisti l’attuale presidente di Ama, Daniele Fortini, a margine di un convegno nella Capitale, in relazione al processo all’ex direttore generale dell’azienda romana dei rifiuti.Per poi precisare come l’azienda si sia costituita parte civile.
Mafia Capitale,
ore 10.25 – Gli avvocati dell’ex dg Ama Fiscon hanno chiesto di accedere al rito alternativo, chiedendo anche l’audizione di circa venti testimoni. Tra loro, ex dirigenti dell’azienda romana dei rifiuti (come gli ex presidenti Daniela Valentini, Domenico Tudini, Giovanni Hermanin, Giorgio Benvenuti e l’attuale numero uno Daniele Fortini), ma anche l’ex ad della società municipalizzata Franco Panzironi, l’ex sindaco Gianni Alemanno e il prefetto Goffredo Sottile, citato come commissario del governo per l’emergenza Rifiuti di Roma dal 2012 al gennaio del 2015.
Marino spierò di “non ritenere adatto” Fiscon per l’incarico al quale fu riconfermato in Ama nel luglio 2014. Agli atti dell’inchiesta si ricorda un sms di Salvatore Buzzi che recitava: «Marino 0 Fiscon 2». L’allora presidente della coop 29 giugno, secondo l’accusa, avrebbe tentato di fare pressioni per «respingere l’offensiva del sindaco». E in quel caso ci riuscì. Dopo l’avvio del processo a Fiscon, ci sarà anche l’inizio del rito abbreviato richiesto dall’ex assessore comunale di Roma, Daniele Ozzimo il prossimo 26 ottobre. Ci saranno anche il consigliere comunale di Centro Democratico, Massimo Caprari, Gerardo e Tommaso Addeo, collaboratori di Luca Odevaine, Paolo Solvi collaboratore dell’ex presidente del X Municipio, Andrea Tassone. Nei confronti degli imputati l’accusa della Procura di Roma è di corruzione. Il gup dovrà anche esaminare la proposta di patteggiamento concordata tra la Procura e quattro ex dirigenti della cooperativa “La Cascina” (Francesco Ferrara, Domenico Cammisa, Salvatore Menolascina e Carmelo Parabita, ndr), con pene comprese tra i due anni e otto mesi per Ferrara a due anni e sei mesi di reclusione per gli altri tre.
Mafia Capitale,
in attesa della prima udienza del 5 novembre del maxi-processo, inizia oggi il processo su Ama. Una sorta di prologo che comincia alle 11, nel tribunale di piazzale Clodio, con il procedimento con rito abbreviato dei primi cinque imputati, tra i quali l’ex direttore generale dell’azienda romana dei rifiuti Giovanni Fiscon, accusato di corruzione aggravata. A rappresentare il Campidoglio in Aula potrebbe esserci anche il sindaco dimissionario Ignazio Marino, come parte lesa: ieri, dopo le dichiarazioni spontanee fatte alla Procura romana sul caso scontrini, il suo staff aveva parlato di un ripensamento sulla sua partecipazione in Aula. Ma il chirurgo sarebbe ancora indeciso: tanto che la sua presenza, alla fine, non è esclusa.
MAFIA CAPITALE, PARTE IL PROCESSO AMA –
Oltre a Fiscon sono accusati dello stesso reato di corruzione anche l’ex responsabile del coordinamento nomadi, Emanuela Salvatori ed Emilio Gammuto, considerato vicino a Salvatore Buzzi, il ras delle coop e, secondo gli inquirenti, il braccio imprenditoriale della cupola romana del “Mondo di Mezzo”. Accusati di usura sono invece Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, altri due collaboratori di Massimo Carminati. Ovvero, il “Nero” che per gli inquirenti è il capo del sistema di Mafia Capitale. Secondo l’accusa, ci sarebbero state pressioni e corruzione sui funzionari capitolini per aggiudicarsi appalti ingenti, tra i quali quelli legati allo smaltimento dei rifiuti.