Mafia Capitale, quanto costa comprare un consigliere comunale a Roma

Con la seconda retata dell’inchiesta di Mafia Capitale spuntano nuove scottanti conversazioni tra i componenti della cupola criminale romana e i politici e i funzionari pubblici corrotti per ottenere appalti. I consiglieri comunali venvano pagati dall’organizzazione di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati per eseguire ogni tipo di ordine. «Devono fa’ quello che vogliamo», dicevano. I due parlano con chiarezza ad agosto 2014, stanchi delle richieste:

Buzzi:
«Questi i consiglieri comunali devono sta ai nostri ordini …. faccio come …(inc)… (ride, ndr)»
Carminati:
«No però … no … no»
Buzzi:
«Ma perché io devo sta agli ordini tuoi …. te pago … ma va a fanculo ….»
Carminati:
«Pezzi di merda»
Buzzi:
«Però a questi quando me riesce a fa’ firma’ la … (inc) guarda … dice ma “se rispetti accordi?” “e non rispetti accordi tu lo sai chi so io? Te ricordi da dove vengo?»
Carminati:
«Il rispetto».

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In un’altra conversazione Buzzi si lamenta al telefono con Francesco Ferrara della coperativa La Cascina, il quale prova a fare i conti e a dividere le spese:

Ferrera:
«Con Ferrari (Alfredo Ferrari, presidente della commissione bilancio, Pd ndr), vogliono trentamila, quindici Luca (Luca Giansanti, Lista Marino, ndr) e quindici Ferrari, extra del pacchetto di cento».
Buzzi:
«Centotrenta, però noi teniamo quelli veramente a nero capito, come…come famo a garantì su questi? Coratti m’ha detto “Ferrari… è roba mia, per me non ve dovete preoccupà…” col cazzo! Ferrari c’ha detto “quanto Coratti sennò io… non faccio un cazzo!” tutti così ormai sono. Il problema è tra lui… è tra lui e D’Ausilio il problema, hai capito? Che siccome lui non fa’ il gioco de squadra… mo’ te l’ho detto. Apposta lo chiamano Balotelli».

(Foto di copertina)