Mafia Capitale, la telefonata per alterare le regionali del Lazio?
09/12/2014 di Redazione
Un’intercettazione tra il capogruppo della Lista Civica di Zingaretti alle Regione Lazio e il consigliere regionale Luca Gramazio, indagato per associazione mafiosa, rafforza un nuovo filone d’indagine dell’inchiesta su Mafia Capitale. Nella telefonata tra i due consiglieri regionali si parla in modo piuttosto esplicito di scrutatori che potrebbero alterare i voti alle elezioni regionali del Lazio svoltesi il 24 e 25 febbraio del 2013.
MAFIA CAPITALE E LE REGIONALI DEL LAZIO – Mafia Capitale potrebbe aver alterato le regionali del Lazio. Su questa ipotesi di reato indagano i magistrati romani, concentrando la loro attenzione su Luca Gramazio, capogruppo di Forza Italia e primo arrivato nella lista dell’allora Popolo della Libertà con oltre 18 mila preferenze. Gramazio, figlio di un ex parlamentare di Alleanza Nazionale di lungo corso, è accusato di corruzione aggravata e associazione mafiosa, ma potrebbe esser indagato anche per aver inciso in modo illecito sui risultati elettorali. A corredo di questa possibile accusa ci sarebbero alcune intercettazioni, una delle quali riguarda una conversazione con il capogruppo della Lista Civica di Nicola Zingaretti, Michele Baldi. Come riporta il sito del Fatto Quotidiano, il 20 febbraio del 2013, ovvero pochi giorni prima le elezioni regionali, Baldi chiede a Gramazio se i «suoi scrutatori» gli presteranno attenzione. Gramazio risponde affermativamente, e dice a Michele Baldi di stare tranquillo.
Glie dici alla tua rete di scrutatori de rispettamme? Cento per cento, stai tranquillo, certo che sì… La conversazione era iniziata con toni amichevoli, e si conclude con un’ulteriore rassicurazione di Gramazio a Baldi. Ma, ehmmm … tu che sei un uomo d’onore … perché veramente so che invece le voci non … e quindi insomma ecco, se tu me fai rispettare te ne sono grato. Assolutamente sì“
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MAFIA CAPITALE E ELEZIONI ALTERATE – La telefonata tra i due consiglieri regionali non è l’unica conversazione sospetta intercettata dagli inquirenti su Gramazio. In precedenza il consigliere regionale del Popolo della Libertà aveva parlato al telefono di «inserimenti», un possibile riferimento a schede o preferenze da inserire dopo la chiusura dei seggi. Mentre Gramazio è accusato di reati gravi, Michele Baldi non è al momento indagato. Il capogruppo della Lista Civica per Nicola Zingaretti presidente è stato eletto con una corposa dote di preferenze, circa 13 mila voti, conquistati nel campo del centrosinistra dopo una lunga militanza nel fronte opposto. Negli anni novanta Baldi è stato un consigliere circoscrizionale e comunale prima per Alleanza Nazionale e poi per Forza Italia, per poi fondare un suo movimento civico, Movimento per Roma, con cui si candidò alle comunali del 2008 e con cui avrebbe voluto correre per le regionali del 2010. Una storia di firme false lo bloccò, ma Baldi è arrivato in Regione l’anno scorso candidandosi nelle file della lista civica collegata al presidente Nicola Zingaretti. Grazie alle messe di voti conquistati Baldi è diventato il capogruppo di questa lista, la seconda componente per seggi della maggioranza che sostiene l’attuale amministrazione della Regione Lazio.
Photo credit: Screenshot di Michelebaldi.it