Mafia Capitale, via all’annullamento degli atti. Arriva il commissario a Ostia
10/09/2015 di Redazione
Mafia Capitale, via all’annullamento degli atti; arriva il commissario ad Ostia. Entrano a regime le modifiche all’apparato amministrativo di Roma dopo i provvedimenti del prefetto Franco Gabrielli, basati sulla relazione di Angelino Alfano al Consiglio dei Ministri: rimossi i dirigenti più insidiati dal mondo di Mezzo di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, annullate tutte le delibere che il Campidoglio non aveva già annullato in via di autotutela, insediata la gestione commissariale sul Litorale, il X Municipio – Ostia sciolto dopo il coinvolgimento dell’ex presidente Andrea Tassone nell’inchiesta sulla criminalità romana.
MAFIA CAPITALE, VIA ALL’ANNULLAMENTO DEGLI ATTI. ARRIVA IL COMMISSARIO AD OSTIA
Il Messaggero nella Cronaca di Roma dettaglia gli interventi che colpiranno la macchina amministrativa del Campidoglio, compresi alcuni atti emanati dalla gestione del sindaco Ignazio Marino.
Martedì mattina dalla prefettura sono partite due richieste, entrambe firmate da Franco Gabrielli. Destinatario: l’ufficio del segretariato generale del Comune. Nella prima si chiede di rimuovere dagli incarichi e di iniziare le procedure disciplinari per 18 dirigenti coinvolti nell’inchiesta Mafia Capitale. La seconda lettera spedita da Palazzo Valentini riguarda una trentina di delibere da annullare. Perché considerate sospette, come messo nero su bianco dal prefetto Franco Gabrielli nella relazione inviata al ministro degli Interni Angelino Alfano a luglio. Si tratta di atti adottati dalla giunta Marino. E riguardano gli ambiti più coinvolti nell’inchiesta: verde, emergenza casa, gestione dei campi rom. Alcuni di queste delibere sono state già annullati dal Comune in regime di autotutela, altre lo saranno a breve
Il dossier è nelle mani del neo-direttore generale del Campidoglio, Serafina Buarné, scelta con la procedura di evidenza pubblica; i dirigenti coinvolti nell’inchiesta, fa sapere l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella, sono stati “già rimossi” e ricollocati ad altro incarico.
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Intanto ad Ostia arrivano i prefetti e i viceprefetti che dovranno amministrare il territorio municipale fino al ritorno della normalità democratica.
Un giro per gli uffici, qualche stretta di mano e una riunione top secret con il direttore del X Municipio. È iniziata così la gestione della commissione prefettizia a Ostia, dopo lo scioglimento per mafia da parte del ministero dell’Interno. È di ieri mattina l’insediamento ufficiale del prefetto Domenico Vulpiani, del viceprefetto Rosalba Scialla e del dirigente Maurizio Alicandro sul litorale di Roma. Saranno loro a tenere le redini e la schiena dritta a un territorio travolto dall’inchiesta Mafia Capitale, a poco più di tre mesi dall’arresto dell’ex presidente municipale Andrea Tassone
“C’è molto da fare”, dicono i rappresentanti del governo che vanno a sostituire il magistrato Alfonso Sabella, che finora ha gestito il Litorale per conto di Roma Capitale; nel mirino tutte le assegnazioni in cui il mondo delle cooperative gestite da Salvatore Buzzi aveva allungato i suoi tentacoli.
I primi faldoni da studiare saranno quelli degli appalti alla 29 giugno di Salvatore Buzzi e tutti quelli che nel settore del sociale, soprattutto, hanno evidenziato una commistione di interessi tra politica e coop finite nell’inchiesta “Mondo di Mezzo”. I bandi dell’assistenza disabili nelle scuole e quello per la tutela dei minori sono stati vinti da aziende legate al sistema della cupola romana. Poi, c’è la questione spiagge.
L’apertura, da parte del Campidoglio, dei varchi liberi da parte del Campidoglio viene definita letteralmente “un flop”, quindi per l’anno prossimo bisognerà studiare nuove modalità per segnalare ai cittadini l’accesso agli arenili liberi. La commissione prefettizia, diversamente da quanto pensano a Palazzo Senatorio, è dell’opinione che la gestione delle spiagge debba rimanere ad Ostia.
Dietro il “no comment” del prefetto Vulpiani c’è tutto il sapore dello sgarbo istituzionale e dell’invasione di campo. D’altronde sono proprio i confini delle competenze a essere poco chiari. E chi ha commissariato concretamente che cosa è la domanda che in via Claudio resta ancora senza risposta
Fra le priorità, capire che fine faranno le località di Castelporziano e Capocotta; la prima, dove chioschi e concessione abusive sono state abbattute dall’amministrazione, la seconda, definita “terra di nessuno”.