Cioccolato e fiori, i nuovi affari della mafia
30/09/2015 di Redazione
Mafia
, l’ultima operazione delle forze dell’ordine che ha portato all’arresto di 50 sospetti criminali ha evidenziato nuovi business. ‘Ndrangheta e mafia hanno infatti iniziato a vendere fiori e cioccolato, al fianco del traffico di droga e di armi che caratterizza le bande criminali del nostro Paese.
MAFIA TULIPANI
– Un’indagine congiunta delle procure di Latina e di Reggio Calabria ha evidenziato come le mafie abbiano ampliato le loro attività a settori prima non associati alla criminalità organizzata. Un clan della ‘ndrangheta ha infatti aperto nei Paesi Bassi un business nella coltivazione dei fiori, che serviva a un doppio scopo. Da una parte c’era la vendita normale dei tulipani e di altri fiori, che permetteva all’azienda controllata dai sospetti criminali di ottenere una buona redditività. Oltre al riciclaggio dei soldi acquisiti grazie ai traffici illegali, la vendita dei fiori permetteva anche di nascondere la cocaina, la marijuana e le altre sostanze stupefacenti immesse sul mercato dalle ‘ndrine. L’inchiesta è stata favorita dalla scoperta di ingenti quantità di droga nascoste sotto i tulipani arrivati dai Paesi Bassi. Questo traffico era gestito da persone della famiglia Crupi, arrestati dai carabinieri di Latina, a capo di una società florovivaistica di export import. La Krupy Srl era diventata, oltre che il veicolo per nascondere il traffico di droga, una delle più importanti realtà del mercato dei fiori e delle pianti olandesi, grazie anche ai terreni posseduti dalle ‘ndrine nel Sud Italia.
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MAFIA CIOCCOLATO
L’indagine sulle attività della ‘ndrangheta ha permesso anche di scoprire un altro business innovativo della criminalità organizzata. La cosca, di cui sono stati fermati 50 componenti, si era infatti specializzata nella ricettazione del cioccolato. Il clan ha venduto in modo illegale 250 tonnellate di cioccolato, sottratto da un fornitore di Lidl e rivenduto ai criminali. Il valore di questa attività è pari a 7 miliardi di euro, un volume d’affari significativo che permetteva alla ‘ndrina di rendere più stabile gli introiti delle proprie attività. Una sorta di “hedging” copiato dalla finanza, per coprire gli ammanchi derivati dal traffico illecito di droga e di armi, soggetto a molti fattori varabili che provocano perdite anche significative.
Photo credit: ANSA/ UFFICIO STAMPA GDF TORINO