Sarri e il “finocchio” a Mancini: sanzioni in arrivo per il ct del Napoli
20/01/2016 di Redazione
Roberto Mancini furioso con Maurizio Sarri dopo che a a bordo campo gli ha dato del «finocchio» (e non solo) alla fine di Napoli-Inter. «Non dovrebbe stare nel calcio», ha detto l’allenatore nerazzurro, parlando del tecnico partenopeo (il cui insulto ha fatto il giro del mondo). Per Sarri sono in arrivo sanzioni.
SARRI E L’INSULTO A MANCINI, IL TECNICO RISCHIA MESI DI SQUALIFICA
Ora l’allenatore degli azzurri rischia una squalifica pesante, di più giornate. Il codice di giustizia sportiva della Figc stabilisce che in caso di utilizzo di espressione blasfema, in occasione o durante la gara, viene inflitta ai calciatori e ai tecnici, la sanzione minima della squalifica di una giornata. Ma l’articolo 11 sulla responsabilità per comportamenti discriminatori stabilisce anche che:
Costituisce comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine etnica, ovvero configuri propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori.
I dirigenti e i tesserati di società possono essere puniti in questo caso con l’inibizione o la squalifica non inferiore a quattro mesi.
Che la sanzione arriverà e sarà dura lo lasciano immaginare anche i precedenti. Ogni volta che calciatori sono stati puniti per gli insulti rivolti in campo la squalifica c’è stata ed in qualche caso è stata severa.
SARRI E IL ‘FINOCCHIO’ A MANCINI, ALCUNI (RECENTI) PRECEDENTI DI SQUALIFICHE PER INSULTI
Lo scorso novembre, ad esempio, il giudice sportivo ha deciso una squalifica di due giornate per il vice allenatore del Carpi, Gian Domenico Costi, per «un’espressione insultante» rivolta all’arbitro. Sempre a novembre, in serie B, l’allenatore del Livorno Christian Panucci è stato squalificato per una giornata per aver, a fine gara, nel sottopassaggio che conduce agli spogliatoi, assunto un «atteggiamento arrogante» nei confronti dell’arbitro rivolgendogli «espressioni irriguardose». A settembre, invece, il trequartista dell’Empoli Riccardo Saponara ha subito una squalifica di tre giornate per aver rivolto al direttore di gara in campo «espressioni ingiuriose» reiterate «all’atto dell’espulsione, assumendo un atteggiamento intimidatorio». A maggio, infine, era arrivata una squalifica di quattro giornate per il centrocampista milanista Jeremy Menez per aver rivolto dopo la sua espulsione dal campio «espressioni ingiuriose agli ufficiali di gara».
SARRI E GLI INSULTI, IL PRECEDENTE: DITO MEDIO AI TIFOSI AVVERSARI
Non è comunque la prima volta che Sarri si rende protagonista di comportamenti offensivi nei confronti degli avversari. Nel 2014, quando sedeva sulla panchina dell’Empoli, contestando l’espulsione di un suo calciatore nella partita contro il Varese, affermò in conferenza stampa: «Il calcio è diventato uno sport per froci. Abbiamo subito il doppio dei falli, ma abbiamo avuto più gialli noi. È uno sport di contatto e in Italia si fischia molto di più che in Inghilterra con interpretazione da omosessuali». Il tecnico empolese, oltre tutto, fu multato di 5mila euro dal giudice sportivo per un dito medio rivolto ai tifosi, «per avere, al 47esimo del secondo tempo, assunto un atteggiamento provocatorio e insultante nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria».
(Immagine di copertina da Getty Images)