Il responsabile dei manifesti contro Meryl Streep: «Vendetta per il suo film contro Trump»

Un paio di giorni fa, in una zona strategica di Los Angeles, accanto alle sedi delle più importanti case di produzione cinematografica, sono apparsi dei manifesti contro Meryl Streep. Ritraggono l’attrice accanto a Harvey Weinstein, con una scritta rossa che le copre gli occhi: “She knew”, “lei sapeva”. Il riferimento è alle accuse mosse alla gran dama di Hollywood dall’attrice Rose McGowan, che sostiene di essere stata violentata da Weinstein. Secondo lei, Meryl Streep è colpevole di “silenzio e ipocrisia” nel caso delle molestie e degli abusi del produttore cinematografico, con cui ha più volte lavorato.

I MANIFESTI CONTRO MERYL STREEP UNA VENDETTA PER IL FILM “THE POST”

In realtà, dietro ai misteriosi manifesti contro Meryl Streep c’è dell’altro: a produrli e affiggerli è stato l’artista di estrema destra Sabo (lo pseudonimo deriva dal nome delle munizioni per i carri armati), un ex marine di 49 anni, che odia la sinistra e già in passato ha portato avanti campagne diffamatorie contro Hilary Clinton, Obama e Bernie Sanders. I manifesti contro Meryl Streep – ha spiegato Sabo in un’intervista al Guardian – sono una vendetta per l’ultimo film dell’attrice premio Oscar, “The Post”, che indirettamente attacca Trump per il suo rapporto con i media e l’uso delle fake news.

Al quotidiano Sabo ha spiegato di non essere certo che Meryl Streep fosse al corrente degli abusi di Weinstein. “Non sono stato seduto in una stanza con lei, non lo posso dire al 100%. Ma direi che chiunque nel settore del cinema ne aveva una chiara idea e penso che lei lo sapesse”. E si è spinto anche a dire che l’attrice “forse forniva a Weinstein carne fresca”. In realtà all’artista poco importa delle vittime del produttore cinematografico: l’unico scopo dei manifesti contro Meryl Streep era attaccarla per l’ultimo film, in cui recita accanto a Tom Hanks sotto la regia di Steven Spielberg. Dei tre, però, a essere attaccata è solo lei, la donna.

 

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