Maradona incontra Papa Francesco: «sono il suo primo sostenitore»

Papa Francesco e Maradona si sono incontrati oggi a Roma al convento di Santa Marta per discutere insieme delle iniziative e dei progetti di «Scholas Occurrentes», l’organizzazione educativa internazionale promossa dal Pontefice che vede il coinvolgimento del Pibe de Oro. Per usare le parole di monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, si tratta di una rete educativa nata in Argentina per volere dell’allora arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio che promuove iniziative contro la povertà e l’indifferenza e che unisce oltre 400.000 istituti.

Maradona incontra Papa Francesco: «sono il suo primo sostenitore»
L’immagine dell’incontro di questa mattina (Photocredit Twitter Sportmediaset)

MARADONA: «SONO IL PRIMO SOSTENITORE DEL PAPA» –

Diego Armando Maradona, testimonial importante in quanto uomo in grado di avvicinare il calcio ai poveri con un aiuto concreto nei confronti di chi non ha da mangiare e non riuscirà a studiare, ha espresso parole di miele nei confronti del Papa, definendosi il suo primo sostenitore:

«Vorrei davvero ringraziare Francesco per tutto l’affetto che mi dà. Oggi credo che tutti noi riconosciamo che è un fenomeno, che farà qualcosa per i ragazzi e che abbiamo un Papa fantastico. Abbiamo parlato di molte cose, dell’impegno affinché i giocatori si uniscano e facciano qualcosa per i bambini che non mangiano in molte parti del mondo. E siamo stati d’accordo totalmente, ma ci vorrà molto tempo. Oggi posso dire di essere sostenitore di Francesco. Il primo sostenitore di Francesco sono io»

Maradona ha poi parlato del rapporto che lo lega a Jorge Bergoglio, spiegando come lui tratti tutti allo stesso modo, aggiungendo che il mondo del pallone è con il Papa.

«bacia tutti, abbraccia tutti. Lui ha poco tempo a disposizione, lavora tantissimo ma trova sempre il tempo per tutti. Quello che sto vivendo è un sogno. Questo è quello che volevo fare da tanto tempo. Io ho giocato al calcio e oggi ci sono ragazzi che continuano a giocare a calcio, ai quali bisogna comprare gli scarpini, per i quali non c’è un campo dove possano giocare. Quello che noi vogliamo fare con Scholas è aiutarli. E tutti i giocatori, tutti i giocatori di calcio sono con Francesco»

L’ACCORDO TRA SCHOLAS OCCURRENTES E LA CONMEBOL –

Radio Vaticana ha poi ricordato l’accordo siglato tra la Federcalcio Sudamericana, la Conmebol e Scholas Occurrentes: nella prossima Coppa America in Cile verranno donati 10.000 dollari per ogni goal segnato ed ogni rigore parato. Questi soldi, ha aggiunto Sorondo, serviranno per alimentare un progetto che

«cresce e cresce perché naturalmente ha un grande impatto educativo, in fondo creato dalla presenza del Papa in tutte queste attività. Dal principio il Papa ha ricevuto tutti gli atleti. Il Papa si impegna in prima persona, perché gli sta a cuore che nel mondo globalizzato non esista indifferenza. La causa della mancanza di educazione è che invece dell’incontro e del dialogo abbiamo le guerre»

LA NASCITA DELLE SCHOLAS OCCURRENTES –

Ma cos’è in concreto «Scholas Occurrentes»? Avvenire ci porta indietro nel tempo, nel 2000, per capire com’è nato il progetto. José María del Corral, professore, sapeva che l’allora Arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio aveva convocato in Plaza de Mayo una folla di diverse culture. Il porporato pochi minuti dopo piantò l’ulivo della pace. Una pace, queste le sue parole, rivolta ad educatori ed educandi, flusso creativo di vita e speranza. E insieme all’albero quel giorno Bergoglio piantò il primo seme delle «escuelas de vicinos», una sorta di luoghi di incontro che, ha spiegato del Corral, primo collaboratore del Papa, apre le proprie porte a studenti di istituti pubblici, privati, cattolici e di altre religioni. E questi si confrontano sui piccoli e grandi temi riguardanti la città, il Paese e il mondo.

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IL PROGETTO –

Dalle «escuelas de vicinos» sono nate le «Scholas Occurrentes», le «scuole per il dialogo» promosse dalla Pontificia Accademia delle scienze e diffuse in quindici Paesi. Francesco nell’agosto 2013 chiamò il Professor Del Corral lanciando un «piano di salvataggio» per una «generazione a rischio scarto». I ragazzi, situati ai margini del sistema produttivo e politico, sono confinati in un presente senza prospettive. Inoltre si aggiungono a tale situazione forme di esclusione specifiche, dovute alla povertà, a disabilità fisiche e mentali, al razzismo, al pregiudizio. Tra le pareti delle aule scolastiche, continua Avvenire, si riproducono le medesime fratture che soffocano l’attuale società.

400.000 SCUOLE AFFILIATE –

Per questo papa Francesco ha proposto di abbattere i muri e aprire le porte creando una rete internazionale di scuole presenti nei cinque Continenti, scuole pubbliche, private, confessionali e non, un’aula-mondo in cui giovani di ogni cultura o religione si scambiano, virtualmente, esperienze, con un confronto che porta ad una presa di conoscenza della convivenza. Al momento gli istituti che fanno parte delle «Scholas Occurrentes» sono 400.000. L’Onu l’ha definita la maggiore rete scolastica del Pianeta. E per aderire basta che il Preside di una scuola accrediti l’istituto sul sito www.scholasoccurrentes.org per condividere con gli altri «progetti, illusioni, utopie».

UN PROGETTO NATO IN STILE FRANCESCO –

Un progetto importante e nato dal nulla. Lo conferma José María del Corral, intervenuto a Roma lo scorso 5 febbraio per la quarta edizione del Congresso mondiale delle “Scholas” al quale hanno partecipato trecento tra pedagogisti, docenti, rettori universitari, studenti, intellettuali, artisti, imprenditori:

«Eppure siamo partiti senza budget né struttura. In “stile Francesco”. C’è molta richiesta. Ovunque vada, ci sono persone interessate. Perfino una detenuta di un carcere minorile di San Salvador mi ha esortato ad andare avanti per aiutare gli altri giovani, fuori»

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