Il complotto di Marco Carta sul terremoto in Centro Italia
27/10/2016 di Diego Zirla
«Rimane il fatto che i sismi non avevano questa frequenza anni fa. Vuoi negare che non ci sia la mano dell’uomo? È un dato di fatto». A parlare non è un esperto INGV ma bensì il cantante Marco Carta che su Twitter replica per filo e per segno ai fan che gli contestano il primo tweet:
Terra mia è superfluo chiedertelo.
Ma perché tremi?Se solo ti avessimo violentata di meno tu non ti ribelleresti così.
Tu sei la nostra casa— MARCO CARTA (@MARCOCARTA85) 27 ottobre 2016
Sì, dopo la bufala sui risarcimenti statali che non arrivano se le scosse rimangono sotto i 6.0 ora anche i cantanti italiani danno il loro contributo alla scienza. A modo loro, insomma.
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«Tutto quello che vuoi ma qui parliamo degli appennini che si sn formati proprio con la tettonica. tutto normale anzi naturale», gli replica un utente. Nulla da fare. Carta controbatte per filo e per segno con le sue teorie. «Si certo..Gli Appennini c’erano anche 20-30-40-50 anni fa, eppure i terremoti non avevano questa frequenza. Informati per piacere». Niente. Gli sarà sfuggito questo link dell’INGV dove si citano sismi potenti anche nel 1700 quando l’incubo del fracking certamente non esisteva. La tesi sdoganata dal cantante su Twitter sta diventando virale.
In realtà una responsabilità dell’uomo nei terremoti c’è, eccome. Quando si tratta di costruire e non lo si fa secondo norme anti sismiche. Quando si mette un tetto in modo del tutto abusivo senza seguire alcuna normativa. Quando non si fa prevenzione: quella seria, che ha salvato vite umane quando la terra ha tremato. Anche qui in Centro Italia.