Mario Draghi, dubbi sulla tenuta dell’euro
07/04/2016 di Andrea Mollica
Mario Draghi euro
, Mario Draghi ha espresso preoccupazione per la tenuta dell’euro. Il presidente della Bce ha ribadito il massimo impegno contro l’inflazione ancora troppo bassa, rimarcando però come la fragilità dell’eurozona e l’esigenza di un suo completamento per reggere a futuri shock econimici
MARIO DRAGHI EURO RAPPORTO BCE
Mario Draghi ha espresso dubbi sull’attuale costruzione dell’euro nella prefazione al rapporto annuale della Bce sul 2015. Il presidente della Banca centrale europea ha evidenziato come la crisi greca dell’estate scorsa abbia mostrato la fragilità dell’area e ha ribadito l’esigenza di completare la nostra unione monetaria… Se vogliamo conseguire un’unione più solida, evitando di sovraccaricare la banca centrale, tali suggerimenti si dovranno tradurre in azione (i suggerimenti del rapporto dei cinque presidenti delle istituzioni UE, ndA). Una preoccupazione rimarcata alla luce del peggioramento congiunturale dell’economia globale.
Le prospettive per l’economia mondiale sono circondate da incertezza… Si pongono interrogativi riguardo alla direzione in cui andrà l’Europa e alla sua capacità di tenuta a fronte di nuovi shock.
MARIO DRAGHI EURO BCE
Mario Draghi ha rivendicato con forza l’impegno della Bce per salvaguardare l’euro, sottolineando a più riprese come ciò sia avvenuto sempre nei limiti dei vincoli posti dal suo Statuto così come dai Trattati, in primis il divieto di finanziamento monetario agli Stati fissato dall’articolo 123 del TfUE. Mario Draghi ha ribadito come il Quantiative Easing, avviato nella primavera del 2015 e recentemente rafforzato, sia stato efficace stimolando la ripresa nell’eurozona. Anche l’aver impedito la rottura dell’euro con la Grexit ha contribuito all’aumento della fiducia degli operatori economici registrato nel 2015, un fatto sottolineato da Mario Draghi in modo piuttosto esplicito.
MARIO DRAGHI EURO INFLAZIONE
L’argomento più trattato da Mario Draghi nella prefazione al rapporto Bce è l’inflazione, il cui livello è ancora troppo basso. Il presidente della Banca centrale europea rimarca come il rafforzamento del Quantitative Easing sia stato necessario per fermare le spinte al calo dei prezzi che si registrano a livello globale, come la flessione degli emergenti e il forte deprezzamento delle materie prime, in primis il petrolio. Mario Draghi conferma poi come la Bce farà di tutto per stimolare l’inflazione.