Maroni: “Contratto su misura per l’assistente, ha scelto lei quanto essere pagata”
10/06/2015 di Redazione

IL CONTRATTO – Secondo quanto riporta il quotidiano il contratto era
Talmente anomalo, che la stessa persona che ne beneficiava, avrebbe quantificato il compenso. È di questo che si è convinto il pm di Milano Eugenio Fusco, nell’inchiesta che vede il governatore Roberto Maroni indagato per «induzione indebita» e «turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente».
Ecco cosa ha detto lei al Pm
«Come nasce per lei l’opportunità di lavoro con Expo 2015?», chiede alla teste il pm: «A fine estate in un incontro con il presidente Maroni mi era stato detto da lui di un’esigenza — sua — di avere una figura di raccordo con la Regione». I magistrati sono perplessi, e mostrano alla Paturzo la mail del 26 settembre 2013, inviata ad Andrea Gibelli (un altro esponente leghista indagato nell’inchiesta, all’epoca segretario generale della Regione). E le chiedono: «Chi le ha detto di inserire la cifra di 65 mila euro nella mail inviata a Gibelli?». La teste «non ricorda». Da quanto risulta dalle indagini, la retribuzione è stata stabilita «dalla stessa Paturzo», che l’ha indicata a un altro funzionario Expo.
Un’assunzione che aveva anche fatto arrabbiare la responsabile della comunicazione di Maroni, che ci va giù dura
«Una scorrettezza nei miei confronti e le spiego perché. Gli dissi più o meno così: “Io ti ho avvisato e ti ho detto quello che penso, non capisco le ragioni per cui ti vuoi servire di lei”. Io potevo solo supporre, all’epoca, che ci fosse tra loro una relazione che peraltro Maroni mi ha sempre negato fino all’ultimo».