Massimo Giannini vs Giovanni Floris: «Non ho detto gioia»
17/09/2014 di Valentina Spotti
Indiscrezioni e interviste, polemiche e anticipazioni. Per settimane i telespettatori italiani sono stati coinvolti nelle schermaglie preliminari della cosiddetta “sfida del martedì”, che vede contrapposti il rinnovato Ballarò di Massimo Giannini e il nuovo DiMartedì di Giovanni Floris, fresco di passaggio a La7. I due programmi hanno fatto il loro debutto ieri sera, inaugurando ufficialmente una stagione all’insegna dei punti di share conquistati, con tutta probabilità, a colpi di ospiti dai nomi altisonanti e di appuntamenti fissi – Maurizio Crozza docet – per fidelizzare il pubblico.
DIMARTEDÌ VS BALLARÒ – Per la puntata di esordio, sia Giannini che Floris hanno messo sul piatto i “carichi da novanta”: il primo si è accaparrato Roberto Benigni e Romano Prodi, il secondo ha riempito lo studio di ospiti, innescando il dibattito subito dopo l’immancabile copertina di Maurizio Crozza che si è detto contento dell’arrivo di Floris perché «A La7 non c’erano abbastanza talk show».
Guarda le foto:
DIMARTEDÌ VS BALLARÒ: I COMMENTI – Ma, a televisore spento, cosa ne pensano i telespettatori di questa nuova “guerra del martedì” che vede contrapposti il programma di punta di Rai per quanto riguarda l’approfondimento politico e un nuovo talk show condotto da un ex giornalista di Viale Mazzini? A detta di molti entrambe le creature televisive hanno il sapore del “già visto”:
Ieri sera ho visto #dimartedi . Se Floris è andato a La7 per fare qualcosa di diverso, faceva prima a rimanere alla Rai.
— Franco Maria Fontana (@francofontana43) September 17, 2014
piccolo suggerimento per i nuovi talk come #Ballarò o #dimartedi: avete cambiato conduttori, scenografia. cambiate anche ospiti ogni tanto. — Luca Alagna (@ezekiel) September 16, 2014
Non è vero che è tutto uguale, se fate attenzione l’accento di Alè è passato da acuto a grave. #dimartedi — Cetty D. (@ItsCetty) 16 Settembre 2014
Il miracolo della televisione italiana: la moltiplicazione dello stesso programma il martedì sera #Ballaró #DiMartedì — Sara Bentivegna (@SaraBentivegna) 16 Settembre 2014
il bello della sfida: se cambi canale perché non ti piace un ospite, dall’altra parte ce n’è sicuramente uno peggio #ballarò #dimartedì
— daniela cardini (@Neurologico) 16 Settembre 2014
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L’INTERVENTO DI ROBERTO BENIGNI – Già, gli ospiti. I nomi erano da prima pagina e, nel caso di Roberto Benigni, anche ampiamente annunciati. Ma se la battuta sugli ottanta euro di Renzi ha fatto una breccia nel piccolo schermo e il passaggio su Mario Draghi ha fatto alzare qualche sopracciglio, il resto dell’intervento del comico toscano non sembra aver impressionato più di tanto i telespettatori:
#Benigni a #Ballarò: «ricordati del futuro». Aspé che mo’ me lo segno… ve lo ricordate Troisi in #noncirestachepiangere? — Antonio Barone (@anbarone) 16 Settembre 2014
Intervento comico di Benigni, sigla di Fossati. Più che #Ballaró si profila un Ballaretró
— Lia Celi (@LiaCeli) 16 Settembre 2014
#Benigni apre #Ballarò, e poi intervistano #Prodi. Ed io quasi quasi ri-installo Windows95. — Gianluca Pompei (@GianlucaPompei) 16 Settembre 2014
LA SFIDA DEL MARTEDÌ – E, una volta terminate le due puntate, fioccano i commenti “tecnici” da parte di chi, di televisione, scrive tutti i giorni. Osserva Raffaele di Santo su Televisionando, a proposito del DiMartedì di Floris:
Come direbbe Giannini a Rai 3, Diciamoci la verità. Nel momento più ricco di talk show in tv, ospiti ‘accovacciati’ nelle poltrone fino a notte fonda possono essere ancora la tv che informa? Una sola novità, di fatto, è stata sperimentato ma senza successo in video: l’intervista ‘face to face’ con Eugenio Scalfari, preceduta da quella ‘doppia’ con il presidente del Senato Pietro Grasso e Mons. Nunzio Galantino. Una sorta di ‘poltrona per due’ ma che, così pensata, una lunga intervista eccessivamente ‘parlata’, rischia di annoiare i telespettatori.
E fa eco Marco Leardi su Davide Maggio, che sintetizza lo zapping tra i due programmi cui, certamente, molti telespettatori si sono dedicati:
[…] Il conduttore di Ballarò ha preso la palla al balzo e, dalle nebbie del passato, ha fatto riemergere Romano Prodi. In quel momento, mentre l’ex premier bofonchiava qualcosa sull’euro e sulla propria uscita dalla scena politica, il telespettatore cambiava su La7 per scongiurare la catalessi. Dalla padella alla brace: sulla rete terzopolista, Giovanni Floris stava già riproponendo un remake del suo Ballarò.
La “sfida del martedì”, per Floris e Giannini, è solo all’inizio. Ma per i telespettatori?
(Photocredit copertina: La7 e Rai3)