Massimo Rocchi: il comico italiano denunciato per antisemitismo
17/01/2014 di Andrea Mollica
Il comico italo-svizzero Massimo Rocchi, che negli anni novanta aveva più volte partecipato al «Maurizio Costanzo Show», è stato denunciato per un commento antisemita sull’umorismo degli ebrei. Rocchi ha detto durante una trasmissione TV della televisione pubblica svizzera che gli ebrei cercano di far ridere sempre pensando di ottenere degli interessi. Al momento il comico non ha commentato la denuncia, ma si è detto colpito dalla vicenda.
COMMENTO ANTISEMITA – Una partecipazione alla trasmissione televisiva «Sternstunde Philosophie» della TV pubblica svizzera -tedesca potrebbe costare caro al comico di origini italiane Massimo Rocchi. Durante il colloquio con il conduttore Juri Steiner Rocchi ha fatto una riflessione sull’umorismo, spiegando la differenza esistente tra gli stessi comici e gli ebrei. La domanda del conduttore riguardava la psicologia dell’umorismo nell’inconscio tracciata da Sigmund Freud, e Rocchi ha allargato il suo commento a tutti gli ebrei, dicendo le seguenti parole, che possono essere viste anche in tedesco nel video originale di SFR.
«Anche per Freud è spesso così, me ne scuso ma lo dico, che nell’umorismo ebraico ci sono sempre interessi, che si vogliono guadagnare. L’ebreo fa umorismo per mostrare che è un ebreo, che ha capacità di far ridere e così è vicino a Dio. Il vero comico non è così. Il comico non vuole guadagnare, ma è una vittima. Il comico rimane una vittima quando fa battute»
DENUNCIA PER RAZZISMO – L’avvocato zurighese David Gibor ha ritenuto che le dichiarazioni di Massimo Rocchi costituissero una chiara infrazione delle normativa penale svizzera che punisce la discriminazione razziale. Secondo il legale il commento del comico italo-elvetico contiene l’eterno stereotipo dell’ebreo avaro. Rocchi infatti ha rimarcato come anche quando fa battute, l’ebreo cerca sempre una fonte di guadagno, vedendo perfino nell’umorismo una chance di recuperare un interesse per le sue attività. Per Gibor « Rocchi si è riferito ad una caratteristica di una minoranza sociale o personale che sarebbe collegata direttamente alla provenienza ebraica. Chi ha una visione per cui riconosce negli ebrei una continua fissazione verso il denaro, e la diffonde pubblicamente, deve essere contrastato in modo deciso, anche con i mezzi forniti dal codice penale». L’avvocato zurighese ha di conseguenza presentato una querela, su mandato di un cliente di origini ebraica.
CASO APERTO – 20 Minuten sottolinea come Massimo Rocchi sia stato convocato dalla procura di Zurigo dopo che i magistrati della più grande città elvetica hanno deciso di aprire il caso. Il comico è stato ascoltato dai pm zurighesi in quanto indagato, ed ha preferito evitare non commentare il fatto al quotidiano svizzero, spiegando il suo silenzio con impegni di lavoro. Massimo Rocchi ha diffuso un comunicato stampa, nel quale prende posizione sulla denuncia, dichiarandosi molto amareggiato per la querela ricevuta. Il comico ha ribadito che chi lo conosce personalmente, così come segue i suoi programmi e spettacoli che vanno in scena dal 1984, sa che non ha mai discriminato in nessun momento della sua vita le persone in base alla propria provenienza etnica o religione. Una presa di posizione che evidenzia il profondo disagio di Rocchi, che è uno dei comici più apprezzati della Svizzera, ed ora si trova confrontato con un caso che getta un’ombra pesante sulla sua carriera.
ITALO-SVIZZERO – Massimo Rocchi è un artista nato in Italia, a Cesena, ma che da ormai molti anni risiede in Svizzera, a Basilea. Dopo aver iniziato la sua carriera sui palcoscenici del nostro paese, e conquistando una breve fama televisiva grazie alle sue comparsate televisive al Maurizio Costanzo Show all’inizio degli anni novanta. Il comico ha raggiunto una fama importante in Svizzera, dove viene considerato uno degli intrattenitori più apprezzati del paese. Come ricorda 20 Minuten, il caso che riguarda Rocchi non è il primo episodio in cui un personaggio di spicco della Svizzera scivola sul razzismo. Il quotidiano elvetico rimarca come recentemente il sindaco di Berna è stato querelato per aver fatto battute comiche sugli italiani fannulloni, troppo piccoli e pigri per poter lavorare. Un’esibizione comica che aveva portato ad un’azione legale da parte di un avvocato di origine italiane di Basile, Carlo Di Bisceglia.