Matrimonio gay: il referendum in Irlanda dice sì
23/05/2015 di Redazione
Gli irlandesi hanno detto sì alle nozze gay. Lo hanno annunciato esponenti di entrambi gli schieramenti. Leader della campagna per il “no” hanno detto che l’unica questione aperta è il margine della vittoria dei “si'”.
I CONTEGGI – Il sì avrebbe vinto con due voti su tre,”secondo i primi conteggi”. “Questa è una chiara vittoria per il campo del sì”, ha detto all’emittente nazionale RTE David Quinn, direttore dell’Istituto di Iona, un gruppo che difende gli interessi della comunità cattolica. Le operazioni di spoglio sono iniziate questa mattina. “E’ oggettivamente una vittoria impressionante per il sì”, ha aggiunto, facendo quindi le sue “congratulazioni” ai sostenitori delle nozze gay. Ieri più di 3,2 milioni di irlandesi sono stati chiamati alle urne per pronunciarsi su una proposta di modifica alla Costituzione, per includere nell’articolo che definisce l’istituto della famiglia la clausola secondo cui “il matrimonio può essere contratto in base alla legge da due persone, senza distinzione di sesso”. I risultati ufficiali sono attesi nel pomeriggio.
PERCHE’ UN REFERENDUM – L’Irlanda ieri è stata il primo Paese al mondo a chiedere ai cittadini di decidere in un referendum se le coppie omosessuali abbiano diritto a sposarsi, come gli eterosessuali. Perché un referendum? L’Irlanda ha una Costituzione scritta risalente a 78 anni fa, che può essere modificata soltanto tramite referendum popolare. L’Articolo 41 si intitola ‘La famiglia’. Gli elettori sono stati chiamati a decidere se appoggiare o respingere una nuova clausola: “Il matrimonio può essere contratto, in accordo con la legge, da due persone senza distinzione di sesso”. Un altro punto nella sezione, che non è invece in discussione e che sembra cozzare con la realtà attuale, afferma che il luogo della donna è la casa. Lo Stato dovrebbe tentare di “assicurare che le madri non siano obbligate dalla necessità economica a impegnarsi nel lavoro, trascurando i loro compiti a casa”, si legge.
LA STORIA – Quale rilevanza a livello internazionale avrà questo voto? Nel 2001 l’Olanda è stata il primo Paese ad ammettere i matrimoni gay, seguita due anni dopo dal Belgio. Ora sono legali in 21 Paesi, tra cui il Regno Unito dallo scorso anno. Per un Paese come l’Irlanda, che ha depenalizzato l’omosessualità solo nel 1993, il referendum è un passo particolarmente significativo. – Cambierà qualcosa per le famiglie a proposito di adozioni, maternità surrogate e simili? Il referendum non ha nulla a che fare con questo argomento, sebbene il dibattito si sia molto concentrato su tali punti. Prevede semplicemente di estendere i diritti di matrimonio degli eterosessuali agli omosessuali. L’adozione è già possibile per le coppie gay, nel caso di unioni civili o convivenze, se uno dei due partner è legalmente genitore. La maternità surrogata non è regolata in Irlanda e il governo sta lavorando per legiferare in proposito. (Ansa/agenzie)