Matteo Renzi: “In Francia un’aggressione militare ma non una guerra”
17/11/2015 di Redazione
Matteo Renzi torna a parlare dell’attentato dello scorso venerdì in Francia costato la vita a 129 persone in occasione della presentazione del settimanale “Origami” e lancia un preciso messaggio all’Italia: “Io non utilizzo la parola ‘guerra’, è un fatto di valutazioni. Ma è evidente che l’attacco di Parigi è strutturalmente un attacco militare. Capisco chi utilizza la parola guerra. Si tratta di una gigantesca aggressione alla nostra identità. L’obiettivo del terrorista è ucciderci. Se non ce la fa vuole farci vivere come vuole lui. È l’aggressione alla nostra identità”. Renzi dal canto suo sostiene che “L’Italia potrà reagire non con calma, non con sopportazione. Ma con saggezza, equilibrio e determinazione. Il mio impegno e’ essere all’altezza della grandezza del Paese”.
MATTEO RENZI: “IL RISCHIO TERRORISMO ESISTE DA NOI E IN TUTTO IL MONDO”
Il Presidente del Consiglio ha spiegato che a suo dire l’Italia deve impegnarsi per trovare “Serve una soluzione, un accordo sulla Libia. Si puo’ immaginare un maggior ruolo anche del nostro Paese nell’accompagnare un governo che si sia insediato in Libia”. Una mossa che potrebbe ridurre il pericolo di azioni terroristiche, pericolo che necessariamente interessa anche l’Italia. Continua Matteo Renzi: “Il rischio terrorismo esiste da noi come in tutto il mondo, ma il governo sta facendo ciò che è necessario per prevenirlo. L’Italia è un paese che sta nel mondo come tutti gli altri, il terrorismo colpisce ovunque, ha colpito persino in Australia. Stiamo facendo tutto quello che dobbiamo fare, più di quello che è necessario…”.Il Presidente del Consiglio si dimostra tuttavia freddo circa un intervento militare dell’Italia: “Certo che ci vuole una reazione, che devi prendere in considera qualsiasi tipo di intervento ma la sfida non la vinci con azioni militari, serve la costruzione di un atteggiamento culturale”.
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MATTEO RENZI: “POSSIAMO FIDARCI DI VLADIMIR PUTIN. LA NOSTRA STELLA POLARE RESTANO GLI USA”
La lotta al terrorismo richiede il coinvolgimento di tutte le forze, quindi anche di Vladimir Putin. Secondo Matteo Renzi “possiamo fidarci di lui. Sarebbe stato assurdo alzare una cortina di ferro tra noi e la Russia. Non possiamo immaginare di costruire l’identità dell’Europa contro la Russia”. Tuttavia Putin “non deve essere il kingmaker ma è cruciale che ci sia”. Anche perché per l’Italia la “luce” è rappresentata dagli Stati Uniti: “La nostra stella polare è il rapporto con gli Usa. Siamo grati agli Usa per il passato e il presente: se siamo tornati ai tavoli internazionali, che negli ultimi anni sono stati fatti senza l’Italia, è grazie a loro. L’accordo perché a Vienna tornasse l’Italia è stato fatto grazie agli Usa molto più che grazie ai nostri amici europei”.
MATTEO RENZI: CHIUDIAMO LE FRONTIERE? TENIAMO DENTRO GLI ASSASSINI”
Matteo Renzi ne ha approfittato per rispondere a coloro che in Italia chiedono una chiusura delle frontiere, ricordando che a Parigi hanno agito cittadini francesi: “Se dici ‘chiudiamo le frontiere’, come alcuni hanno fatto in questi giorni, devi dire che lo fai per tenerli dentro, perché gli assassini nella stragrande maggioranza dei casi sono nati e cresciuti in Europa. La minaccia viene da dentro”. E appunto perché la minaccia viene da dentro, non si può dire di essere al sicuro: “Nessuno di noi può prendersi il lusso di dire: ‘Tranquilli non c’e’ problema’. Chi lo dice vive su Marte. In tutto il mondo i terroristi hanno colpito. Noi sappiamo che nessuno puo’ pensare di essere immune dal pericolo terrorismo. Noi stiamo facendo la nostra parte per cioè che riguarda le forze dell’ordine, abbiamo un sistema che deve essere rafforzato anche nell’incrocio delle banche dati”. (Phorocredit copertina ANSA/ GIUSEPPE LAMI)