«Matteo Renzi ha trasformato l’Italia da problema a esempio di successo per l’Europa»
21/10/2015 di Andrea Mollica
Matteo Renzi ha aperto una nuova era in Italia. Grazie alle riforme del suo governo il nostro Paese è tornato a crescere, così da abbandonare il ruolo di problema più preoccupante per l’Europa che aveva assunto durante la crisi del debito sovrano. Secondo il quotidiano tedesco Die Welt l’esecutivo guidato dal segretario del PD ha finalmente concluso il lungo malessere italiano, e in un settore è riuscito già a superare la Germania.
MATTEO RENZI RIFORME
– Matteo Renzi ha caratterizzato il suo governo con un’ossessiva attenzione alle riforme, che a un anno e mezzo dal suo insediamento stanno dando all’Italia una forza sconosciuta nel recente passato. Lo racconta un’analisi del quotidiano tedesco Die Welt, uno dei più prestigiosi giornali della Germania, testata di punta del colosso editoriale Axel Springer e vicina per collocazione politica ad Angela Merkel. L’esecutivo italiano riceve così un nuovo elogio dopo la celebrazione delle riforme costituzionali fatta da The Ecomomist, che ha rimarcato come l’Italia potrebbe diventare il Paese più stabile d’Europa quando il Ddl Boschi sarà approvato definitivamente. Die Welt, che cita diffusamente l’articolo di The Economist e sottolinea la nuova stabilità che potrebbe garantire la nuova legge elettorale, l’Italicum, dedica più attenzione alle riforme economiche del governo Renzi in un articolo intitolato “L’Italia si trasforma in un successo modello per l’Europa”. Il quotidiano tedesco ha intervistato diversi grandi investitori, che esprimono giudizi molto positivi sull’operato del governo di Matteo Renzi. Benjardin Gärtner, direttore del fondo di investimento azionario Union Investment, si definisce entusiasta per quanto osservato nella sua ultima visita in Italia.
Il Paese era considerato la più grande preoccupazione per l’Europa, ma ora si respira un clima completamente diverso per imprese e consumatori.
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MATTEO RENZI ECONOMIA
– Per Die Welt l’Italia sembra sul punto di vivere una nuova epoca. “La causa principale è il governo di Matteo Renzi”. Per Stefan Mütze della banca Helaba il governo Renzi è il primo esecutivo che prova a riformare il Paese con serietà da decenni, e ciò sta dando i primi successi.
Matteo Renzi aveva promesso a inizio mandato di adottare una nuova riforma al mese. Questo non è gli è riuscito, ma il suo bilancio è comunque impressionante. Mütze cita come esempio il Jobs Act, che ha facilitato le procedure di licenziamento. Questo però non ha provocato più allontanamenti dal lavoro, ma ha ridotto il numero degli assunti a tempo determinato, con la crescita di quelli stabili. Il tasso di disoccupazione è sceso di un punto percentuale negli ultimi dodici mesi, fino al 11,9%.
Per Die Welt l’abolizione della tassa sulla prima casa stimolerà in consumi, mentre è elogiata anche la riforma della Pubblica amministrazione, tradizionalmente inefficiente in Italia. La riforma costituzionale è definita una “pietra miliare”, con il superamento del bicameralismo perfetto che ha provocato numerosi stalli decisionali.
L’Italia si appresta a diventare la prossima storia di successo nell’Europa del Sud”, rimarca il campo economista di Bantleon, Harald Preißler. Il Paese sta vivendo un’ondata di euforia. E questo non vale solo per gli osservatori esterni. La fiducia delle imprese italiane è stata catapultata verso l’alto, su valori raggiunti solo prima dello scoppio della crisi finanziaria, nel 2007.
MATTEO RENZI RIPRESA
– Die Welt rimarca come lo spirito positivo stia spingendo una sorta di spirale verso l’alto. “Come conseguenza i tassi di interesse delle obbligazioni italiane sono scese drasticamente, per i titoli decennali sono quotati a 1,6%, per quelli a 3 mesi già negativi.
Valori che sono più bassi dei Bonos spagnoli; la discesa del servizio del debito ha beneficiato lo Stato, dopo che dal 2008 al 2014 il debito pubblico è salito dal 103 al 132% del prodotto interno lordo. Die Welt rimarca come questo aumento sia stato spinto soprattutto dal crollo del Pil, più che dall’accumulo del disavanzo, visto che l’Italia rispetta da due anni i parametri di Maastricht.
La discesa del costo del debito ha permesso all’Italia di stimolare maggiormente l’economia, e alle banche di erogare più credito alle aziende. Nel 2014 le imprese italiane pagavano interessi in media intorno al 4%, mentre quelle tedesche solo il 2,5%. Ora nel nostro Paese le aziende pagano il 2,5%, solo lo 0,5% rispetto alle concorrenti attive in Germania. Questa dinamica aiuta la congiuntura, e il tedesco Die Welt rimarca come già in un parametro l’Italia abbia superato la Germania. L’indice della Borsa di Milano è cresciuto quest’anno del 17%, mentre il Dax di Francoforte è rimasto stagnante.
“Quello che l’Italia può raggiungere, è stato poi mostrato in un altro settore. Per la prima volta l’Italia è tornata a essere il più grande produttore di vini al mondo”.
Photo credit: Palazzo Chigi/ Tiberio Barchiell