Lo squallido insulto di Verstappen ai giudici di gara che offende le persone che soffrono della sindrome di Down
26/10/2017 di Redazione
Max Verstappen ha offeso con uno squallido insulto i giudici di gare che l’hanno penalizzato all’ultimo Gp degli Usa per il sorpasso su Kimi Raikkonen. Secondo la TV olandese il pilota della Red Bull non avrebbe detto solo idioti, già un insulto da evitare, bensì avrebbe utilizzato la parola mongoool, mongolo o mongoloide, per prendersela contro Garry Connelly, il commissario di gare che l’ha sanzionato.
L’OFFESA DI MAX VERSTAPPEN VERSO I RAGAZZI DOWN
Mongolo è la parola ormai denigratoria con cui in passato erano definite le persone sofferenti della sindrome di Down. Anche in olandese questo termine è offensivo, e il suo utilizzo deve esser censurato. L’utilizzo di una parola denigratoria verso chi ha la più comune anomalia cromosomica del genere umano ha generato una polemica piuttosto forte nei confronti di Max Verstappen. Il pilota olandese della Red Bull si è scusato per aver usato un termine offensivo spiegando come fosse in piena trance agonistica. «Ho parlato nella rabbia del momento e ovviamente non volevo offendere nessuno. Non sono più arrabbiato ora. Ho fatto una gara super e adesso questa è la sensazione dominante. Ma ho chiamato il commissario un idiota e resto di quell’idea». Una scusa davvero a metà, come riportato da Krone Zeitung, parziale, che sembra non rendersi conto di quanto sia grave offendere chi soffre di una anomalia cromosomica, di una disabilità, o di una malattia. Max Verstappen ha commesso un brutto errore, e le sue scuse appaiono insufficienti.
Hoch Zwei via ZUMA Wire