Michel Martone, lo sfigato che arriva secondo su due

26/01/2012 di Dario Ferri

I candidati: Gianni ARRIGO, Gisella DE SIMONE, Marco MARAZZA, Franco SCARPELLI, Rosario SANTUCCI, Stefania SCARPONI in date diverse, hanno rinunciato a partecipare al concorso come riportato in allegato ai diversi verbali.

E se i posti sono due e i candidati pure, non è che ci sia molto da discutere.

IL SOLITO PRECISINO -Il voto è quindi semplicemente un pro-forma:

La Commissione, dopo la rilettura dei giudizi individuali e collegiali e dopo ampia discussione e comparazione degli stessi è passata alla votazione che ha dato i seguenti risultati:

candidato Franca Borgogelli voti 5
candidato Michel Martone voti 4

Ma quello che è interessante leggere, nel verbale, sono le motivazioni dei commissari che giudicano Martone. La professoressa Silvana Sciarra, ad esempio, non lesina giudizi negativi sul candidato:

In ‘Contratto di lavoro e beni immateriali’, Padova 2002 (indicato nell’elenco delle pubblicazioni con data 2001, corrispondente all’edizione provvisoria che qui viene presa in considerazione), l’autore si propone di spaziare dal classico tema delle invenzioni del lavoratore, al lavoro degli artisti interpreti, fino ad includere nella trattazione un capitolo finale dedicato al contratto di lavoro sportivo, scelta quest’ultima non del tutto condivisibile. Ne deriva una trattazione non sempre omogenea, pur nell’apprezzabile sforzo di garantire originalità e coerenza al lavoro monografico. […]

In ‘Rapporti di lavoro e sistema economico’ l’autore si avventura in una trattazione su più piani: storico, interdisciplinare e giuridico. I numerosi riferimenti a fatti ed a metodologie di analisi sono caratterizzati talvolta da passaggi argomentativi non del tutto esaustivi. Si veda, ad esempio, la menzione dei ‘parametri di Maastricht’, priva di richiami alle fonti comunitarie ed ai riflessi sul diritto interno (p. 19). Si veda anche un non chiaro riferimento alla legge Le Chapelier (p. 87) della cui valutazione storica oltre che giuridica si occupa approfonditamente S. Simitis in un lungo saggio tradotto in italiano (DLRI 1990, p. 743), che l’autore non cita. Lo stile scorrevole rende agevole la lettura, ma permane la difficoltà di individuare una chiara ipotesi di lavoro. […]

M. Martone dimostra di trattare con spigliatezza gli argomenti prescelti e di adoperare correttamente il linguaggio giuridico, ma di dovere ulteriormente affinare il ricorso al metodo storico ed interdisciplinare. E’ auspicabile che la già acquisita maturità scientifica si consolidi ulteriormente in futuro in una produzione più diversificata.

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