Maturità 2017: Michele, la tesina su Totti e i collegamenti con Tacito e Pasolini
05/07/2017 di Gianmichele Laino
Si è presentato davanti alla commissione d’esame per questa maturità 2017 con un pallone tra le mani e una tesina con una stampa a caratteri cubitali del numero 10. «Francesco Totti, mito, simbolo e leggenda» è il titolo del lavoro che Michele Nervegna ha preparato per la prova orale del suo esame di Stato. Una sorta di lavoro di antropologia, ispirato dalla stella del suo calciatore preferito.
LEGGI ANCHE > Maturità 2017, errore sul sito del ministero: «traccie» al posto di «tracce»
MICHELE NERVEGNA E LA TESINA SU TOTTI
Michele Nervegna, in poco tempo, è diventato il fenomeno del web ed è stato intervistato dal quotidiano Il Messaggero. Ma non solo. La sua testimonianza è diventata virale in diversi siti d’informazione. Del resto, la sua storia è particolarmente efficace: «All’inizio i miei professori non l’hanno presa bene – spiega l’ormai l’ex alunno del Liceo Gelasio Caetani di Roma, indirizzo scienze umane – ma poi hanno capito. Se hai le conoscenze appropriate, la maturità e l’intelligenza giusta, puoi parlare di qualsiasi cosa con competenza».
Totti diventa così argomento d’esame per niente banale. Non sarà stato semplice, infatti, ricondurre alla sua figura le altre discipline oggetto della prova orale. Per il latino, ad esempio, Michele ha scelto Tacito e il suo racconto di Calgaco, il capo dei Caledoni, un nemico rispettato dai romani: «Anche Totti per molti è stato una sorta di nemico – spiega – ma comunque ha avuto la stima di tutti».
Per la letteratura italiana, invece, il collegamento è con Pier Paolo Pasolini e con quella frase che individuò nel calcio l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. «Per Pasolini – sale in cattedra Michele – i poeti usano i fonemi per emozionare, mentre i calciatori usano i podemi. Totti è prosa e poesia: prosa perché ha svolto al meglio il suo ruolo da capitano, accettando anche la panchina; poesia perché le sue giocate fanno emozionare».
E poi, ancora, c’è spazio per la filosofia (Hegel e il valore del simbolo), per la storia (la cosiddetta partita della morte del 1942, tra ufficiali tedeschi e giocatori ucraini che nel tempo ha alimentato tante leggende) e, addirittura, per la fisica (con la palla e la forza gravitazionale).
MICHELE NERVEGNA E IL SOGNO DI FAR LEGGERE LA TESINA A TOTTI
Ora a Michele, oltre al desiderio di ottenere un bel voto, c’è un altro sogno da realizzare: «Sarebbe fantastico se il capitano leggesse la mia tesina. Vorrei scoprire il suo indirizzo per inviargliela e fargliela leggere. Se lo incontrassi dal vivo, l’ansia sarebbe doppia rispetto a quella per la maturità 2017».
(FOTO: ANSA/CLAUDIO PERI)