Migranti, Di Maio: «L’Europa non ci aiuta? Tratteniamoci 3 miliardi» (VIDEO)
13/06/2015 di Donato De Sena
«Noi diamo 8/9 miliardi di euro all’anno all’Unione Europea. Ne tratteniamo 3, e con quei soldi cominciamo a rimpatriare chi non ha diritto di stare qua. Vedi poi (in Europa, nda) come tremano e cominciano a sbloccare il regolamento di Dublino…». È questa una delle proposte di Luigi Di Maio per l’uscita dall’emergenza migranti che vive il nostro paese. Il vicepresidente della Camera l’ha esposta ieri, a Quarto, in provincia di Napoli, dove il è intervenuto a sostegno della candidatura a sindaco della pentastellata Rosa Capuozzo, in corsa al ballottaggio dopo aver ottenuto il 40% dei consensi al primo turno.
Di Maio: «All’Ue bisogna dire: se in Italia arrivano 100 immigrati, 97 ve li distribuite negli altri Paesi europei, 3 se li tiene l’Italia» (VIDEO)
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«Semplicemente andrei in Europa e batterei i pugni sul tavolo», ha affermato il deputato del Movimento 5 Stelle poco prima del suo intervento dal palco. «Chiederei subito – ha spiegato – di sbloccare il regolamento di Dublino, quel regolamento folle per cui noi in Italia ci dobbiamo sobbarcare tutti gli immigrati che sbarcano sulle nostre coste (una cosa allucinante se pensiamo che arrivano 400mila migranti ogni due anni). Che si fa? Si va in Europa e si dice: vogliamo che il regolamento di Dublino cambi. Se arrivano 100 immigrati qui in Italia, 97 ve li distribuite negli altri Paesi europei, 3 se li tiene l’Italia».
DI MAIO: «DE LUCA? SE GOVERNA NON PAGHIAMO EQUITALIA» –
Da Di Maio non sono poi mancate frecciate al neogovernatore della Campania Vincenzo De Luca, che rischia la sospensione dopo l’insediamento a Palazzo Santa Lucia per effetto della legge Severino sull’incandidabilità e ineleggibilità dei condannati. «De Luca – ha detto il vicepresidente della Camera – non può governare questa regione, mi dispiace. Non ho niente contro De Luca, ma fa politica da 30 anni». Di Maio ha poi rilanciato la proposta di non pagare le tasse, già esposta la scorsa settimana. «A me – ha dichiarato – interessa la legge. Se la legge è uguale per tutti, De Luca non può governare la Campania. Se il Pd di Matteo Renzi ci dice che non è uguale per tutti, noi ci prendiamo la libertà di non pagare più le cartelle esattoriali di Equitalia».
DI MAIO: «POCHI SINDACI M5S? IL PD HA UN’ARMATA» –
Di Maio ha poi smentito l’ipotesi di candidatura a Roma (in caso di elezioni anticipate) di Alessandro Di Battista. «Le nostre candidature – ha detto – sono partecipate. Le decidiamo insieme. Quasiasi nome è semplicemente una trovata giornalistica. Lo stesso Alessandro ha smentito stamattina. A noi interessa il metodo. Non cacciamo conigli dal cilindro». Infine, il vicepresidente della Camera ha risposto anche ad una domanda sullo scarso numero di sindaci del Movimento 5 Stelle. «Alle Amministrative il M5S si comporta bene per essere un movimento che esiste da soli 5 anni, che ha messo in piedi campagne elettorali con soli 15mila euro e con candidati che non conosce nessuno. Il Pd ha speso almeno un milione di euro in ogni regione». E ancora: «Noi dobbiamo sempre ponderare i risultati in base al potenziale delle forze politiche. Loro hanno un’armata, noi siamo un movimento di cittadini che non ha nessuna intenzione sperperare i soldi in campagna elettorale, e non prendiamo rimborsi. Quando vinciamo non dobbiamo ringraziare nessuno. Lavoriamo veramente con le mani libere. Nei comuni in cui governiamo non abbiamo più Equitalia».
(Immagine e video: Giornalettismo)