Che fine hanno fatto i migranti dell’Ungheria?

Migranti

, in Ungheria la situazione è apparentemente tornata alla normalità dopo giornate ad altissima tensione, testimoniate dalle immagini di sofferenza e degrado della stazione di Budapest. Il governo Orban, dopo aver completato il muro con la Serbia, ha nascosto molti profughi nei bus indirizzati verso Austria e Croazia.

MIGRANTI BUDAPEST

La stazione di Budapest è stata una delle immagini simbolo della crisi dei migranti, esplosa in Europa da ormai più di un mese. Le fotografie e i video delle migliaia di profughi, in prevalenza siriani, costretti a dormire in tende e scatole di cartone nella stazione della capitale ungherese hanno fatto il giro del mondo, spingendo la Germania ad aprire le sue frontiere alle masse di richiedenti asilo arrivati dai Balcani. Dalle giornate drammatiche di fine agosto è passato ormai un mese, e nella stazione di Budapest è tornata la normalità, come racconta un articolo di Handelsblatt. Anche le strutture di prima assistenza per i migranti sono state smantellate, vista la fine dell’emergenza, anche se un attivista di una Ong, Baba, di origine egiziane, spiega al quotidiano tedesco come in realtà la situazione sia diversa da come appaia. L’emergenza umanitaria registrata alla fine di agosto nel cuore della città di Budapest è stata spostata ai confini dell’Ungheria. Il governo Orban ha completato il muro al confine con la Serbia, la barriera protettiva costruita per arginare la pressione migratoria in arrivo dalla rotta balcanica percorsa da centinaia di migliaia di persone fuggite dalla Siria, e da Irak, Afghanistan e altri Paesi asiatici.

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MIGRANTI UNGHERIA

– Al confine con la Croazia, dove la barriera anti migranti è stata al momento solo progettata, sono stati istituiti bus navetta che trasportano i richiedenti asilo verso l’Austria. La Croazia organizza un simile servizio di trasporto verso le città ungheresi che si trovano al suo confine, Beremend, Barcs e Letenye. I migranti, racconta Baba, sono costretti a sostare intere giornate nei bus, oppure nelle strutture della polizia, prima di far un nuovo viaggio che li porterà al confine austriaco. Uno spostamento che potrebbe essere interrotto dalla decisione del governo ungherese di costruire un altro muro al confine con la Croazia, così da isolare completare il Paese dalla rotta balcanica percorsa dai migranti. In queste settimane è inoltre trapelato, su diverse fonti magiare, come il premier Viktor Orban abbia più volte alluso all’escalation registrata nella stazione di Budapest. Secondo le parole del primo ministro ungherese, pronunciate in due incontri del suo partito Fidesz, la crisi dei migranti sarebbe stata fatta deflagrare per far vedere al resto dell’Europa la gravità della situazione, e far percepire alla propria popolazione l’abilità e la decisione dell’esecutivo nel trovare misure per risolvere l’emergenza umanitaria. In questi mesi Viktor Orban è stato più volte criticato per l’asprezza con cui il suo governo ha fronteggiato la crisi dei migranti, a cui ha risposto costruendo una barriera di filo spinato al confine con la Serbia e introducendo il reato di ingresso illegale.

Photo credit: ATTILA KISBENEDEK/AFP/Getty Images

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