Milano, aspirante modella svedese sequestrata e violentata per mesi
23/03/2015 di Redazione
Arrivata a Milano dalla Svezia con il sogno di diventare modella e finire segregata per mesi in un appartamento di Cinisello Balsamo. Questa è la storia di una ragazza svedese di 22 anni, già partecipante del concorso di bellezza di Miss Universo nel suo Paese. Una volta a Milano sperava di trovare la sua strada nel mondo della moda ma da settembre allo scorso sabato è stata segregata da un uomo che l’ha sequestrata, ripetutamente picchiata e violentata. A salvare la giovane sono stati i vicini di casa che, sentendo le sue urla, hanno chiamato la polizia.
ALLA RICERCA DI UNA CARRIERA NEL MONDO DELLA MODA –
Secondo quanto raccontato dal Corriere della Sera il teatro della violenza è un appartamento a Cinisello Balsamo, in un condominio nei pressi del confine con Sesto San Giovanni. La giovane, di cui non sono state rese note le generalità, è apparsa magrissima, trasandata, debole ed in forte stato di shock. La ragazza era arrivata a Milano lo scorso settembre per partecipare a vari casting dopo che in Svezia aveva preso parte a sfilate e concorsi di bellezza. La giovane su Facebook ha cercato dei contatti ed è incappata in un italiano di 41 anni, R.C., sedicente agente di modelle.
LA PROPOSTA DI UN UOMO GIÀ CONDANNATO PER UN SEQUESTRO –
L’uomo era uscito dal carcere nel 2013 dopo essere stato condannato nel 2008 per sequestro di persona e stupro nei confronti di una ragazza 25enne originaria della Bielorussia. All’inizio costui le aveva paventato possibilità allettanti, proponendole di diventare testimonial di marchi importanti distribuiti anche in Svezia. Successivamente iniziò a corteggiarla chiedendole di sposarlo. La ragazza, ai carabinieri, a tal proposito, come ripreso dal sito svedese Gp ha detto: «Sembrava l’uomo più dolce del mondo». Una volta stabilito un legame fiduciario, l’uomo le ha proposto di stare da lui fintantoché non avesse trovato un posto di lavoro. Appena entrata in casa, ha iniziato a consumarsi il dramma.
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LA VIOLENZA E LE BOTTE –
L’uomo l’ha picchiata brutalmente, causandole delle lesioni che l’hanno costretta a rimanere immobilizzata per settimane. Dopo averla legata al letto, l’ha violentata. Un trattamento orribile, durato da settembre a marzo. La giovane era sempre legata, seppur fosse debolissima. L’aveva privata di telefonino e documenti ma le consentiva di sentire i genitori su Facebook e Skype, per evitare che questi potessero dare l’allarme. Inoltre la obbligava a parlare in inglese anziché in svedese, così da poter carpire i contenuti di ogni conversazione.
L’ARRIVO DEI CARABINIERI E LA FINE DELL’INCUBO –
L’incubo è finito la sera del 21 marzo. In un momento di forza la ragazza ha iniziato a urlare a più non posso. L’uomo l’ha picchiata nuovamente ma questa volta i vicini hanno sentito. I carabinieri sono arrivati sotto casa e qui l’uomo ha cercato di minimizzare dicendo loro che aveva litigato con la fidanzata. Visti i precedenti le Forze dell’Ordine sono salite in casa e si sono trovati la giovane che si reggeva a malapena in piedi. L’arresto si è fatto inevitabile e mentre veniva portato via l’uomo continuava a gridare alla vittima, sempre in inglese, una serie d’istruzioni carpite dagli agenti.
L’AGUZZINO IN CARCERE A MONZA –
La donna ha fatto fatica all’inizio a rendersi conto di cosa fosse realmente successo e di essere stata liberata. Una volta in caserma ha iniziato a piangere e, con l’aiuto di un interprete, ha svelato il suo dramma raccontando le violenze subìte, aggiungendo di essere stata soggiogata e di aver trovato conforto nella religione. Il suo aguzzino è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona, maltrattamenti, violenza sessuale. Al momento è rinchiuso a Monza, in attesa di giudizio. (Photocredit copertina Daniele Leone / LaPresse)