Sex Festival: Milano celebra il futuro del sesso

I NUMERI DI UN SUCCESSO – Il Mi-Sex nacque nel 1994 come una fiera dedicata al sesso la cui filosofia era quella di offrire spettacoli ed intrattenimento ai visitatori. Nei 18 anni dell’evento -il quale però per molto tempo ha avuto una cadenza semestrale- sono state 900.000 le persone che hanno affollato le varie location come l’ex Pala-Trussardi o il polo fieristico di Novegro. All’epoca i visitatori potevano sia visionare degli spettacoli sia acquistare prodotti più o meno conformi alla morale. Non mancavano i film pornografici e l’esposizione di gadget.

BASTA COSI’ – La formula però rimase fine a sé stessa per troppo tempo tanto che ormai non si riusciva più a stare al passo con i tempi a causa dell’invasione di internet, del porno on-line e dei diversi gusti delle persone. E così come sono via via scomparsi gli angoli nascosti delle edicole con una tendina che recava la scritta V.M.18, anche il Mi-Sex si è trovato costretto a cambiare formula in quanto non poteva più permettersi di dare soddisfazione a qualche ospite dotato di telecamerina. Per questo motivo il 16 gennaio si è deciso di chiuderla con la manifestazione.

NON CI SIAMO MAI ADEGUATI – A confermalo fu lo stesso fondatore, Franco Zanetti, giornalista, per il quale la colpa è stata delle performance sempre uguali e dalla mancata capacità d’innovazione di tutto il mondo dell’hard. Il Mi-Sex è morto per colpa della noia. Prima non c’era internet, non c’era youporn e per avere qualcosa di più piccante bisognava muoversi con una certa disinvoltura. Per questo nel 1995 vennero registrati più di 65 mila accessi con code in autostrada per accedere alla zona del Palatrussardi. Ma ad uccidere la fiera non è stata la morte del porno ma la fine dell’industria.

LA CONCORRENZA DI INTERNET – Vuoi la scomparsa di Schicchi, vuoi l’incapacità di adeguarsi alle novità garantite dall’informatica, vuoi la crisi globale, il sesso visto come professione rischia di “rimanerci”. Ormai non ha più senso realizzare film. A che serve quando ci sono centinaia di amateur ogni giorno “uploadati” sul web? Perché fare fatica? Probabilmente il futuro passa dalle ragazzine desiderose di guadagnare soldi facili con una webcam e con gli introiti che arrivano dalla pubblicità o dagli abbonamenti. Insomma, bisogna cambiare modello d’impresa per guadagnarci.

COINVOLGIMENTO – Ed è per questo che dalle ceneri dell’araba fenice (pardon, del Mi-Sex) è nato il Sex Festival. Riprendiamo quello che verrà offerto agli spettatori e confrontiamo il tutto con ciò che verrà offerto a chi andrà a vedere la fiera allo Spazio Antologico. Non ci sono più film -a parte la retrospettiva su Schicchi- e neanche gadget. Interazione, sperimentazione, prove. Questo è il futuro, coinvolgere lo spettatore senza agitare gingilli ma facendogli provare sensazioni che forse non ha mai vissuto prima.

A PORTATA DELLA MASSA – Un po’ alla “50 sfumature di grigio”, ovvero far capire (e provare) che il sesso può essere una cosa diversa e più bella se vissuta in un certo modo. Inoltre in 20 anni la società è cambiata e se allora la prima edizione del Mi-Sex scatenò un diffuso movimento di opinione, oggi il Sex-Festival passa quasi inosservato. Concetto sottolineato dagli stessi organizzatori della nuova manifestazione: “Milano non rimarrà orfana di un appuntamento con l’erotismo che, in quasi un ventennio, era riuscito a scardinare l’arcaico concetto che sesso e peccato fossero intrinsecamente legati e destinati ad una schiera di lussuriosi perversi capitanati da Satana quale loro mentore”.

CONCORSI ED INTRATTENIMENTO – “Poi qualcuno si accorse -continuano gli organizzatori del Festival- che il sesso, giocato come sano e divertente intrattenimento, spesso declinato con autoironia, non faceva male a nessuno né tantomeno alle giovani generazioni alle quali viene, sempre più spesso, venduta autentica e perversa violenza con il beneplacito di educatori e benpensanti. L’uno e il due febbraio Milano ripropone, con diversa formula, in un clima di collettiva allegria e in nuovi e più intriganti spazi, un erotismo competitivo. La formula si rifà alla moda del momento che ha visto nascere gare e concorsi in tutti i settori delle esibizioni artistiche, alle quali vengono riservati sempre più ampi spazi da parte dei media”.

DAL PASSATO AL FUTURO – Ovvero? Talent show, concorsi, spettacoli, bevute. Poca spesa, tanta resa. Il mondo cambia ed anche l’industria del porno si è dovuta adeguare. Staremo a vedere quali saranno i numeri della manifestazione così da capire se si è trattato di un esperimento felice o di un “numero zero” di un qualcosa che arriverà. Il tutto nel nome di Riccardo Schicchi. La prima fiera dopo la sua morte rappresenta, con la sua retrospettiva, l’omaggio di un mondo di un uomo che l’ha resa grande e che ora, ovunque sia, guarderà come la sua creatura -intesa come industria del porno- riuscirà a coniugarsi con il mondo che verrà.

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