Militia Christi sfrutta (ancora) Giovanni Paolo II per la campagna omofoba
09/01/2014 di Donato De Sena
Il movimento tradizionalista cattolico Militia Christi ha deciso di sfruttare ancora una volta l’immagine di Giovanni Paolo II per una campagna omofoba. «Agli albori di oggi, alcuni militanti del movimento politico cattolico Militia Christi – si legge in un comunicato del gruppo ultraconservatore – hanno affisso dei manifesti – con la dicitura ‘No a Roma capitale dell’orgoglio omosessuale’ recanti l’immagine del Beato Giovanni Paolo II ed alcune Sue affermazioni sul tema».
«IMPULSI DISORDINATI» – A quanto si apprende i manifesti sono stati affissi presso il Campidoglio, ed i municipi I, XI e XII, che Militia Christi definisce «luoghi istituzionali che, in modo particolarmente significativo, stanno incalzando per ‘legalizzare’ le degradanti unioni civili, nonchè per applicare sulle proprie sedi, dal 9 gennaio, quel vessillo Rainbow che, per il disvalore dovuto alle fuorvianti pretese che rappresenta, finisce con l’opporsi alla dignità di quei ragazzi, tragicamente scomparsi, che pretenderebbe invece di onorare». «Il nostro gesto – fanno sapere ancora i cattolici tradizionalisti nel loro comunicato antigay – si colloca, quindi, a difesa non solo della famiglia e della società, ma anche della dimensione autentica delle persone omosessuali, iniziando dalle tante, vicine al nostro movimento, che ricordano a tutti, col prezioso esempio del loro vissuto, che la vera felicità non risiede in impulsi disordinati, ma nello splendore gioioso di uno stile di vita conforme all’oggettiva natura umana».
«DOVEROSA PROTESTA» – Militia Cristi nella nota dice di aver prodotto argomenti, proposte, richieste di incontro e confronto, anche indirizzate al sindaco di Roma Ignazio Marino. In particolare il gruppo si lamenta per la scarsa attenzione ricevuta dagli amministratori della Capitale. «Ci è stato ‘risposto’ – si legge ancora nella nota odierna – con un assordante silenzio, oppure tergiversando, sino ai divieti e criminalizzazioni di legittime iniziative di associazioni e comitati amici. Come avevamo preannunciato al ‘primo’ cittadino, non rimane che la doverosa protesta». Militia Christi già nel giugno 2012 (nei giorni del Gay Pride) aveva affisso lungo le strade della Capitale dei manifesti antigay con l’immagine di Giovanni Paolo II e recanti lo slogan «No a Roma capitale dell’orgoglio omosessuale». Il gruppo, nel dettaglio, riportava un commento sul Gay Pride pronunciato nell’Angelus del 9 luglio 2000: «A nome della Chiesa di Roma non posso non esprimere amarezza per l’affronto recato […] e per l’offesa ai valori cristiani di una città che è tanto cara al cuore dei cattolici di tutto il mondo. La Chiesa non può tacere la verità […] perché non aiuterebbe a discernere ciò che è bene da ciò che è male».
(Immagini del giugno 2012)