Festini e viaggi, «l’abate che rubava l’8 per mille» segnalato già diverse volte al Vaticano
12/11/2015 di Redazione
Ha destato molto scalpore, ieri, la notizia delle indagini su Pietro Vittorelli, abate di Montecassino indagati, secondo Il Messaggero, per appropriazione indebita e riciclaggio. Secondo il quotidiano romano
Protagonista di serate mondane, raccontate anche dai siti di gossip (Dagospia Ndr) l’abate, segnalato nel 2010 dalla prefettura per l’uso di ecstasy, riusciva a spendere anche 34mila euro al mese, viaggi, hotel e acquisti.
Quello che scopriamo oggi dai retroscena, è che il Vaticano aveva ricevuto tantissime denunce, tanto che Papa Francesco aveva chiesto all’abate di ritirarsi a vita privata
L’ABATE DI MONTECASSINO E LO SCANDALO
Stando al Messaggero
Il nome di Pietro Vittorelli in Vaticano è ben conosciuto, non solo perché è stato vescovo di uno dei più importanti monasteri benedettini (con annessa diocesi), ma perché è stato fonte di parecchi grattacapi. Tanto che su di lui la Santa Sede ha aperto un fascicolo alla Congregazione dei Religiosi. Le sue dimissioni sono state richieste tre anni fa dopo una serie di denunce interne all’ordine.
Papa Francesco, quindi, lo aveva invitato a ritirarsi a vita privata, decisione che Vittorelli non aveva mai digerito
L’ex abate ha disubbidito troppe volte e senza indugi. Cosa che naturalmente è stata segnalata in Vaticano, in diverse circostanze. L’ultima volta che è stato visto risale alla festa dei santi Pietro e Paolo a San Pietro. Al di là del Tevere raccontano che Vittorelli non è stato ridotto allo stato laicale, e che probabilmente l’ammanco dei 500 mila euro gli potrebbe essere servito per pagarsi le spese mediche.
Secondo Dagospia, che ieri ha pubblicato dei retroscena “piccanti” sull’abate,
L’alto prelato, in realtà , il sottoscritto, come buona parte del mondo gayo meneghino e capitolino, lo conosce assai bene …ma con il falso nome di Marco Venturi. Si…Marco Venturi (c’è anche il suo account sulla chat gay grinder) un simpatico signore che vive in una spartana casetta sulla Casilina! E’ qui che riceveva i suoi intimi amici ed è qui che, si dice, si lasciasse andare ai piaceri più estremi e dissoluti.
Insomma, per i monaci benedettini una delusione