Morbillo, il calo delle vaccinazioni porta a un aumento del 230%
17/03/2017 di Redazione
Morbillo, i casi di contrazione di questa malattia si sono triplicati a inizio 2017. Secondo i dati attualmente disponibili, a fronte degli 844 casi di morbillo segnalati nel 2016, nei primi mesi dell’anno in corso sono già stati registrati più di 700 casi, con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui si erano verificati 220 casi, di oltre il 230%. La maggior parte di questi casi sono stati registrati in quattro Regioni: Lombardia, Lazio, Piemonte e Toscana, tutte del Centro Nord. Più della metà delle infezioni rientra nella fascia di età 15-39 anni.
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Un numero crescente di genitori si oppongono alla vaccinazione dei loro bambini, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e i provvedimenti di alcune Regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori. L’ostilità verso i vaccini aumenta verso questa malattia infettiva perché il morbillo non ha di solito sintomi gravi. Ciò non toglie che sia una malattia pericolosa, visto che le persone che l’hanno contratta continuano a morirne, con una percentuale certo bassa, le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Ciò non toglie che sia pericoloso non vaccinarsi, come mostra anche la recente epidemia in Romania. I dati sull’aumento dei casi di morbillo è stato definito allucinante dall’ex presidente del Consiglio Renzi, mentre il ministro Lorenzin ha chiesto maggior collaborazione e impegno da parte di tutte le autorità per aumentare la popolazione vaccinata.
Foto copertina: LUKAS SCHULZE/dpa