Morte Cucchi, la protesta sul web: «Ad ucciderlo sono Stato io»
03/11/2014 di Redazione
«Ad uccidere Stefano Cucchi sono stato io». È uno dei messaggi che in queste ore rimbalza sulle pagine dei social network in segno di protesta contro la sentenza di Appello che ha assolto tutti i presunti colpevoli per la morte del ragazzo romano. Nell’ottobre 2009, poco dopo il suo arresto, Stefano fu vittima in carcere di un violento pestaggio che lo costrinse al ricovero in ospedale. E la rete dimostra di non aver gradito il capovolgimento della decisione dei giudici assunta in primo grado, quando quattro medici e un primario erano stati condannati per omicidio colposo, e un altro medico invece per falso ideologico. «Basta impunità», ripetono sulle loro pagine web gli utenti seguendo l’invito della pagina Facebook People for #vialadivisa. E ancora, indignati: «Non c’è giustizia, nessun colpevole».
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#sonostatoio a uccidere #stefanocucchi basta impunità pic.twitter.com/E4wg4fCWQz
— galica (@Gala_dr) 2 Novembre 2014
#sonoSTATOio Non c’è giustizia, nessun colpevole. #stefanocucchi #cucchi #nessuncolpevole #omertà pic.twitter.com/g4uoDXNTjE — Jacopo Jago (@JacopoJagoCosta) 1 Novembre 2014
#sonoStatoio ad uccidere Stefano #Cucchi
— antonio carapacchi (@carapacchi) 3 Novembre 2014
Ad uccidere Cucchi, Aldrovandi, Uva #sonoSTATOio — Domenico Paganelli (@signord) 3 Novembre 2014
Una grande idea di Mikush Cvfam per fare capire che noi non ci stiamo e che sappiamo chi è STATO. #sonoSTATOio http://t.co/DwSrXkSIiZ
— Luca Hyde Sanna (@LucaHyde) 1 Novembre 2014
(Foto di copertina: Twitter / #sonostatoio. Foto in galleria: pagina Facebook People for #vialadivisa)