Multe annullate a Roma: il trucco delle finte auto della polizia per cancellare i verbali
04/12/2015 di Redazione
Multe annullate a Roma. I tre ex dirigenti e le due funzionarie dell’Ufficio Contravvenzioni di via Ostiense, indagati per falso ideologico, abuso d’ufficio e truffa, non solo hanno eliminato migliaia di contravvenzioni dai terminali informatici ma avrebbero archiviato centinaia di verbali attribuendoli a soggetti istituzionali o come automobili impiegate per operazioni di polizia giudiziaria, tutti mezzi esenti da sanzioni se usati per motivi di lavoro. In sostanza, per annullare le multe si facevano figurare le auto come finti mezzi di polizia.
MULTE ANNULLATE A ROMA, IL SOSPETTO DEGLI INQUIRENTI
Secondo quanto riferito dal Messaggero i mezzi di pubblica sicurezza sono sì esenti da sanzioni ma l’iter prevede l’apertura di un’istruttoria:
Il sospetto degli inquirenti, è che i nominativi di una sfilza di privilegiati siano stati inseriti abusivamente nelle liste di archiviazione attraverso istanze basate su giustificazioni false. È quanto dovranno appurare gli agenti del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza che, tre giorni fa, hanno perquisito le abitazioni e le sedi lavorative degli indagati, acquisendo atti e documenti sospetti. Le Fiamme Gialle stanno ora lavorando per ricostruire il giro d’affari e, attualmente, il valore complessivo delle multe depennate in modo ambiguo sfiora i 10 milioni di euro. La cifra, però, è destinata a ridimensionarsi. Gli investigatori dovranno infatti passare al setaccio tutti quanti i verbali, e verificare le giustificazioni che hanno portato a dichiarare errata la sanzione poi annullata.
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MULTE ANNULLATE A ROMA, IL PRECEDENTE DEL 2013
L’inchiesta, coordinata dal sostituto Francesco Dall’Olio, appare simile a quella del Pm Laura Codemi che nel 2013 portò all’arresto di due funzionari dell’Ufficio Contravvenzioni e indagini sul altre otto persone:
In quel caso, infatti, era emerso che tre vigili avrebbero agevolato 5 privati cittadini, annullando una sfilza di multe elevate nei loro confronti. Il modus operandi era il seguente: i nominativi dei privilegiati venivano inseriti nelle liste riservate alle contravvenzioni da dichiarare “improcedibili” perché relative a soggetti istituzionali e appartenenti alle forze di polizia.
MULTE ANNULLATE A ROMA, GLI INDAGATI
Questa volta invece
risultano indagati Patrizia Del Vecchio, Paola Sbriccoli, Pasquale Pelusi e due segretarie dell’ufficio. La Del Vecchio, soprannominata “Zarina”, è l’ex direttore del dipartimento Risorse Economiche ed è stata trasferita alla Cultura. La Sbriccoli, invece, è l’ex vertice dell’Ufficio servizi informativi e tecnologici, ora distaccata al Patrimonio. Pelusi, infine, era alla direzione dell’Ufficio Contravvenzioni. Era stato il grande accusatore della prima inchiesta che ha travolto la sezione di via Ostiense. Nel 2013 aveva registrato con un cellulare un funzionario, poi arrestato, mentre ammetteva di aver cestinato centinaia di relate di notifica di multe.
(Photocredit copertina ANSA/MASSIMO PERCOSSI)