Multe, cene e tornei di calcio: ecco tutti i rimborsi alla Regione Lazio

L’indagine della procura di Rieti sulle spese pazze in Regione Lazio si è appena chiusa con il rinvio a giudizio di 41 persone tra cui 13 consiglieri del Partito Democratico, 23 collaboratori più vari imprenditori e fornitori. Il fascicolo in mano al procuratore capo Giuseppe Saieva è l’ennesima pagina dello scandalo tutto italiano dei falsi rimborsi elettorali: il conto finale recita circa due milioni e 600mila euro di soldi pubblici sperperati, utilizzati per scopi privati nel triennio 2010-2012, una marea di voci messe in conto all’istituzione di via della Pisana che nulla hanno a che fare con l’attività politica. Alle classiche cene si aggiungono false consulenze e collaborazioni, convegni fasulli, rinfreschi, tornei di calcio e poi «multe private della macchina, biglietti per viaggi vacanze in treno e in aereo, addobbi per l’albero di Natale, bottigliette di acqua, damigiane di olio extravergine»

Regione Lazio - Consiglio Regionale

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IN NOTA SPESE – L’inchiesta è ricostruita da Federica Angeli su Repubblica. I reati ipotizzati sono finanziamento illecito, peculato, truffa aggravata e false fatturazioni; cinque indagati sono sono senatori: Bruno Astorre, Carlo Lucherini, Claudio Moscardelli, Francesco Scalia, Daniela Valentini. A loro si aggiunge il deputato Marco Di Stefano, l’ex tesoriere Mario Perilli, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino e l’ex capo segreteria del sindaco Marino Enzo Foschi. Quest’ultimo sul proprio profilo Facebook scrive in merito: «Finalmente chiusa l’inchiesta di Rieti sulle spese dei gruppi regionali…almeno ora saprò che mi si imputa. Agli amici e a quelli che mi vogliono bene e a tutti coloro che hanno avuto fiducia in me dico che so di non aver fatto nulla di male». Ma nel dettaglio di cosa stiamo parlando? Ecco ciò che è finito nella nota spese della Regione:

Tornei di calcio, sagre paesane, cene a base di ostriche e crudités al Pantheon, pranzi a Fiumicino con fagiani appena cacciati. Cesti di Natale e rinfreschi mirabolanti. Volantini, manifesti e convegni fantasma. Multe, autobiografie, acquisti di olio extravergine. Fatture in cui il tre di 3.000 euro si trasforma magicamente in 8. Ricevute di un hotel a quattro stelle di Rieti datate gennaio 2011 che avevano come giustificativo “Presentazione del libro di Reichlin”, evento avvenuto tre mesi prima (22 ottobre 2010). Scontrini da 1.200 euro per le bevande consumate in due giorni al convegno “La politica agricola del Pd”. E poi ancora contributi a giornali in cui lavoravano figli e parenti degli indagati. […] Ma il vero sperpero c’è stato in quelle che venivano registrate nelle note spese come “cene o pranzi elettorali” che non erano altro che pasti consumati tra amici senza che si parlasse di politica. Ventitremila euro. Che vanno sommate a “convegni, riunioni, conferenze, incontri” che toccano quota 210mila. All’enoteca Tuscia il 2 maggio 2011 è stato staccato un assegno di 4.500 euro per “spese di rappresentanza feste di Natale”

 

Photocredit copertina GIULIO NAPOLITANO/LAPRESSE

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