Multe notificate oltre 90 giorni, come contestarle
25/02/2015 di Maghdi Abo Abia
Avete ricevuto delle multe dopo 90 giorni dall’infrazione? Nessun problema. Con un ricorso gratuito al Prefetto si puo’ evitare di pagare la sanzione in quanto non dovuta. Lo stabilisce il Codice della Strada ed è lo strumento che hanno gli automobilisti per far fronte a verbali dal valore anche di centinaia di euro non più validi a causa del superamento dei limiti dettati dalla Legge per la notifica da parte dell’ente accertatore.
LE MULTE ANNULLATE A MILANO –
Come ricorda Il Sole 24 Ore, ha fatto scalpore la notizia dell’annullamento delle multe prodotte dal Comune di Milano per una violazione del limite di velocità sul Cavalcavia del Ghisallo. La Polizia Locale del capoluogo lombardo aveva notificato l’infrazione a un automobilista il 27 luglio nonostante questa fosse stata compiuta il 5 aprile. A interrompere la decadenza temporale, secondo la Polizia Locale, era stata la data di accertamento, fatta risalire al primo luglio. La parola fine ad ogni interpretazione dei Comuni è stata posta dalla sentenza di Francesco Rocca, Giudice di Pace di Milano: Il termine di 90 giorni per la notifica dei verbali relativi alle infrazioni del Codice della strada decorre dalla data dell’infrazione e non da quella dell’accertamento. Le multe che arrivano dopo 90 giorni sono da considerarsi illegittime.
MULTE, COME PRESENTARE UN RICORSO –
Quindi se avete ricevuto multe ad una distanza di oltre 90 giorni dal momento dell’infrazione, basta che inviate una richiesta anche in carta semplice o attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno o consegnata a mano in Prefettura o al comando della Polizia Municipale entro 60 giorni dalla notifica del verbale. Questa prassi vale per qualsiasi tipo di verbale stradale, dall’eccesso di velocità al divieto di sosta. Verificate innanzitutto quando è stata accertata l’infrazione e fate dei rapidi calcoli. Se questa è arrivata oltre i 90 giorni dall’accertamento potrete fare ricorso. L’articolo 201 del Codice della Strada in questo senso è estremamente chiaro:
Qualora la violazione non possa essere immediatamente contestata, il verbale, con gli estremi precisi e dettagliati della violazione e con la indicazione dei motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata, deve, entro novanta giorni dall’accertamento, essere notificato all’effettivo trasgressore o, quando questi non sia stato identificato e si tratti di violazione commessa dal conducente di un veicolo a motore, munito di targa, ad uno dei soggetti indicati nell’art. 196, quale risulta dai pubblici registri alla data dell’accertamento.
Il Comune di Milano aveva determinato la scadenza dal giorno in cui sono state visionate le fotografie, a circa 60 giorni dall’effettivo momento dell’infrazione. Le prime indicazioni della giurisprudenza sono chiare. La notifica delle multe continua il Sole, deve decorrere da una data certa e inequivocabile senza che i Comuni «possano accampare una pluralità di impegni di cui risulterebbero oberati».
MULTE, LE UNICHE ECCEZIONI ACCETTATE –
Le uniche eccezioni ammesse riguardano coloro che abitano fuori Italia:
Per i residenti all’estero la notifica deve essere effettuata entro trecentosessanta giorni dall’accertamento
e coloro per cui non è stato aggiornato un cambio di proprietà o di residenza presso i pubblici registri. In tal caso il termine dei 90 giorni decorre dalla data in cui il comando di Polizia Municipale ha avuto la possibilità di conoscere i nuovi dati per poter mandare a domicilio le multe. (Photocredit copertina Lapresse)