Mutui, è boom: ora la convenienza è massima
03/06/2015 di Redazione
Riparte la corsa ai mutui. Il merito è dei mini-tassi, come spiega Corriere Economia. Per chi ne ha già uno, l’obiettivo è ridurre la rata da pagare. Chi vuole acquistare casa potrà invece sfruttare sia i tassi ottimi, che i prezzi immobiliari in picchiata, scesi per la crisi tra il 20 e il 30%. Non è un caso che si sia registrato un boom per le richieste di finanziamento ipotecario segnalate dalla Centrale rischi Crif negli ultimi mesi: +71,8% su base annua ad aprile. Così come le richieste, anche le effettive erogazioni presentano numeri positivi: in base ai dati forniti dall’Abi nel primo quadrimestre sono stati concessi fondi alle famiglie per 11,345 miliardi.
MUTUI, È BOOM –
Come precisa il Sole 24 Ore, l’incremento su base annua è del 55,2%. Nello stesso periodo dello scorso anno si registrava una quota di 7,309 miliardi). L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2015 è anche superiore sia al dato dei primi quattro mesi del 2013, quando si attestarono sui 5,777 miliardi di euro, sia al valore dei primi quattro mesi del 2012 (6,771 miliardi di euro). Una novità non irrilevante dopo anni di “rubinetti chiusi” delle banche. Una tendenza che deriva dall’andamento del mercato dei capitali, come chiarisce il Corsera:
«L’Euribor, il parametro che serve a indicizzare i prestiti variabili è addirittura in territorio negativo. L’Eurirs, il parametro usato come base per i mutui fissi, ad aprile è andato sotto l’1% per poi rialzarsi nelle ultime settimane per i timori sull’evoluzione della crisi greca. I finanziamenti da 100 mila euro più convenienti, stando ai dati del broker mutuionline.it, oggi quotano all’1,45% a tasso variabile, con rata mensile di 480 euro a 20 anni e di 343 euro per il trentennale
Per i fissi il tasso è del 2,35% con rata di 523 e 387. Il costo, però, appare destinato a salire già nelle prossime settimane, quando saranno riaggiornate le indicizzazioni all’Eurirs. La differenza di rata tra tasso fisso e indicizzato, calcolata sulla media delle offerte, è di 52 euro al mese sui 20 anni e di 55 per il trentennale da 100 mila euro. Con questo gap il fisso sarebbe una scelta prudenziale opportuna se non bisognasse fare i conti con il fatto che il tasso definitivo non è quello di quando si avvia l’istruttoria, ma quello applicato dalla banca quando si stipula il contratto», si legge.
Per quanto riguarda la surroga, invece, il Corriere precisa come i tassi variabili difficilmente scenderanno ancora:
«Al limite ci sarà qualche ulteriore limatura dello spread, ma l’Euribor ora in territorio negativo potrà solo risalire mentre i tassi fissi stanno già cambiando verso. Chi, pur avendo la convenienza di chiedere la rottamazione di un mutuo in corso non ne ha ancora approfittato, farebbe bene a pensarci»