Mutuo prima casa, 10 cose che devi sapere
23/04/2015 di Redazione
Il crollo dell’Euribor nelle ultime settimane ha generato anche una caduta del tasso d’interesse variabile sui mutui, che restano comunque strumenti finanziari da valutare con attenzione. Ecco 10 cose che è opportuno conoscere.
MUTUO PRIMA CASA, LA DEFINIZIONE –
Il mutuo prima casa è un prestito ipotecario destinato a coloro che non sono proprietari di alcun immobile. È la tipologia di mutuo largamente più diffusa in Italia. Per prima casa, va chiarito, s’intende un’abitazione non di lusso, l’acquirente dev’essere una persona fisica e, al momento dell’acquisto non deve possedere altro immobile nel territorio dello stesso comune della casa per la quale si è chiesto il prestito.
MUTUO PRIMA CASA, LA RICHIESTA –
Per ottenere un mutuo prima casa è opportuno avanzare richiesta alla banca fornendo in particolare alcuni tipi di informazioni: l’entità del mutuo rispetto al valore dell’intero immobile, il reddito riportato nella dichiarazione dei redditi e, ovviamente, i propri dati anagrafici. Una volta ottenuto un primo parere positivo sulla fattibilità del contratto bisogna inoltrare alla banca documenti come il certificato di nascita, certificato di stato civile, copia del certificato di abitabilità e dell’ultimo atto di acquisto dell’immobile. Un secondo passaggio riguarda la dichiarazione dei redditi. I lavoratori dipendenti devono fornire una dichiarazione del datore di lavoro sull’anzianità di servizio e L’ultima busta paga o ultimo modello Cud. I lavoratori autonomi o liberi professionisti, invece, devono fornire copia del modello Unico, e inoltre un estratto della Camera di Commercio nel caso di lavoratore autonomo e un attestato di iscrizione all’Albo professionale nel caso dei professionisti.
LEGGI ANCHE: Euribor a 3 mesi sotto lo zero: crolla il tasso di riferimento per i mutui
MUTUO PRIMA CASA, LA DURATA –
I mutui prima casa hanno una durata che oscilla tra i 5 e i 40 anni.
MUTUO PRIMA CASA, L’IPOTECA –
Per quanto riguarda l’erogazione del mutuo prima casa, quando si stipula il contratto tramite atto pubblico davanti a un notaio generalmente viene anche costituita un’ipoteca a favore della banca, che varia di solito dal 150 al 300% del finanziamento. L’elevato importo dovrebbe servire a coprire tutti gli oneri che l’istituto di credito deve sostenere per il recupero di quanto dovuto. Secondo la legge Bersani del 2007, unn volta estinto in mutuo la banca deve provvedere automaticamente alla cancellazione dell’ipoteca.
MUTUO PRIMA CASA, LE AGEVOLAZIONI –
Non mancano le agevolazioni fiscali. Nel caso di mutuo prima casa l’Iva, ad esempio, è abbassata dal 10 al 4% e l’imposta di registro dal 7 al 3%. C’è poi la possibilita di detrarre dalla dichiarazione dei redditi il 19% del costo sostenuto per gli interessi passivi. E, a discrezione dei singoli comuni, è possibile detrarre la Tasi.
MUTUO PRIMA CASA, IL FONDO DI GARANZIA –
Sui mutui prima casa è poi possibile chiedere una garanzia statale attraverso il Fondo di Garanzia. Lo scorso anno, per l’anno in corso, sono stati stanziati 600 milioni di euro per questo tipo di sostegno alle famiglie. L’accesso al fondo è previstofino al 50% della quota capitale del mutuo, fino ad un massimodi prestito di 250mila euro.
MUTUO PRIMA CASA, I TASSI –
Una scelta importante per gli acquirenti riguarda il tipo di tasso da applicare . Il tasso fisso per tutta la durata dal mutuo è considerata una scelta più sicura, in quanto si accetta di versare delle rate dello stesso importo anche a distanza di molto tempo. Il rischio finanziario è invece sensibilmente maggiore se si accetta il tasso variabile, che genera un vantaggio in termini di uscite, ma non dà garanzia sul suo andamento. È possibile che qualche anno dopo il tasso variabile salga a livelli maggiori di quello fisso, facendo crescere oltremisura l’importo della rata.
MUTUO PRIMA CASA, L’EURIBOR –
Il tasso di interesse variabile è strettamente legato all’Euribor a 3 o 1 mese. Esso viene infatti calcolato aggiungendo allo spread, ovvero alla quota fissa di guadgno delle banche proprio il tasso interbancario di offerta in euro. Seguirne l’andamento è dunque fondamentale per valutare l’opportunità di optare per il tasso variabile.
MUTUO PRIMA CASA, I CONSIGLI –
Uno dei consigli utili da seguire prima di sottoscrivere un contratto di mutuo è quello di valutare attentamente la propria disponibilità finanziaria attesa. Sarebbe opportuno, ad esempio, non accettare rate superiori ad un terzo del proprio reddito. Per quanto riguarda il tasso di interesse, invece, va considerato che quello fisso abbatte il rishio di ritrovarsi a dover pagare ina spettatamente una rata troppo alta. Tra gli indici da valutare con attenzione c’è poi il Taeg, che rappresenta l’indicatore del costo complessivo del prestito.
MUTUO PRIMA CASA, LA CLASSIFICA –
Il sito Mutuionline.it indica costantemente con quali banche è possibile stipulare contratti di mutuo prima casa più convenienti, sia per quanto concerne il tasso fisso che quello variabile. Ebbene, al 23 aprile spuntano ai primi posti della classifica del tasso fisso gli istituti di credito Banca Popolare di Milano e Cariparma Crédit Agricole. Tra i mutui prima casa a tasso variabile, invece, sarebbero maggiormente convenienti quelli di Webank e Bancadinamica.
(Foto da: archivio Ansa. Credit: Luo Huanhuan / Xinhua / Zuma Wire)