Cosa c’è dietro lo scontro tra Nato e Russia sul Montenegro

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Montenegro, la proposta di adesione fatta dalla Nato al piccolo Stato balcanico ha inasprito lo scontro diplomatico tra l’alleanza militare guidata dagli USA e la Russia. Il Montenegro è stato in passato un Paese molto legato a Mosca, confinante con la storica alleata Serbia, e Vladimir Putin non ritiene accettabile la continua espansione della Nato verso i confini considerati strategici dal Cremlino.

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– La Russia ha utilizzato toni particolarmente duri verso la prospettata adesione del Montenegro alla Nato. L’Alleanza atlantica ha infatti proposto alla piccola Repubblica balcanica di entrare al suo interno, scatenando un nuovo scontro con Mosca pochi giorni dopo l’abbattimento di un aereo russo da parte della Turchia, uno dei primo Paesi ad aderire alla Nato, nel 1952. Il Montenegro aveva già avviato il piano d’azione per l’adesione nel 2009, dopo che il governo di Milo Dukanovic aveva drasticamente ridotto le sue relazioni con la Russia. Il Paese balcanico è il più piccolo Stato creatosi dopo la dissoluzione della Jugoslavia: ha solo 600 mila abitanti, meno di una grande città italiana, e un esercito formato da 2100 soldati. A livello militare il Montenegro serve alla Nato per poter stazionare le sue truppe nei Balcani, area dove finora l’Alleanza atlantica è avanzata ben più lentamente rispetto all’Est Europa. Nella penisola balcanica i membri Nato sono la Grecia, che ha aderito all’alleanza militare guidata dagli USA nel lontano 1952, la Bulgaria, entrata nel 2004 insieme a molti Paesi dell’Est Europa, e l’Albania, ultimo Paese a fare il suo ingresso nel 2009 con il sesto allargamento.

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– La scelta di far entrare il Montenegro nella Nato appare ispirata a criteri geopolitici più che strettamente militari. La Nato ha così dimostrato di non accettare alcun diritto di veto posto da Stati terzi sui suoi futuri nuovi membri. La Russia lamenta da ormai molti anni il continuo allargamento dell’alleanza militare, ormai arrivata ai suoi confini. Uno dei motivi per cui Mosca ha reagito con così durezza alla crisi ucraina è stata la paura di vedere anche Kiev scivolare verso l’alleanza atlantica. I diktat di Putin però non fermano la strategia della Nato, che dal crollo del socialismo reale e del Patto di Varsavia è stata rilanciata con un costante allargamento verso l’Est. Il Montenegro rappresenterebbe la prima repubblica ex jugoslava ad aderire alla Nato, il secondo Stato balcanico occidentale dopo l’Albania. Tirana, a differenza di Podgorica, non coltiva però da decenni rapporti privilegiati con Mosca, e questo inquieta la Russia, che nell’area conserva relazioni forti solo con la Serbia. La Russia lamenta un accerchiamento inesorabile da parte degli Stati Uniti, e in questi ultimi anni ha reagito bloccando la scivolata atlantica di Georgia prima e poi Ucraina. Il protagonismo di Vladimir Putin si spiega anche con la costante avanzata dell’esercito americano verso i suoi confini.

Photo credit: JONATHAN ERNST/AFP/Getty Images

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