Nepal: dopo il terremoto la tragedia del traffico di bambini

Il governo di Kathmandu chiude le frontiere ai bambini non accompagnati. Il timore è che i trafficanti cerchino d’approfittare della confusione seguita al terremoto per predare gli orfani.

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Foto: Sunil Sharma/Xinhua/ZUMA Wire – ANSA

IL NEPAL PROTEGGE I SUOI BAMBINI –

Il governo nepalese ha annunciato che tutti i babini dovranno essere accompagnati nei viaggi da genitori o dai loro tutori, una decisione che mira a prevenite il pericolo rappresentato dai trafficanti di esseri umani che potrebbero approfittare del caos che ha seguito il terremoto del mese scorso.   Il provvedimento servirà in particolare a proteggere orfani e bimbi che vivono nelle tendopoli allestite dopo il sisma, «serbatoio» privilegiato per i trafficanti in cerca di donne da avviare alla prostituzione e bambini ai quali spesso riservare sorti anche peggiori.

IL NEPAL SOSPENDE LE ADOZIONI INTERNAZIONALI –

Il ministro per la condizione della donna e dell’infanzia Ram Prasad Bhattarai ha spiegato che i bambini potranno viaggiare senza parenti o tutori solo con l’approvazione dei servizi sociali. Il governo ha anche sospeso le adozioni internazionali, dopo che nei giorni scorsi la polizia ha fermato due pullman carichi di bambini in circostanze poco chiare.

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L’ALLARME DOPO IL TERREMOTO –

Dopo il terremoto del 25 aprile scorso, che ha reclamato la vita di 8.673 persone secondo il conteggio ufficiale, sono molti i bambini rimasti orfani o che hanno perso il contatto con i familiari, prede facili per quei trafficanti che già d’abitudine riforniscono l’India di giovani nepalesi destinati a lavorare nei bordelli o nelle peggiori condizioni nelle manIfatture, quando non sono vendute sul mercato clandestino degli organi destinati ai trapianti.

 

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