I giocatori in ginocchio durante l’inno: il football americano protesta contro Trump
25/09/2017 di Redazione
I giocatori della maggiore lega professionistica di football americano degli Stati Uniti, la NFL, protestano contro Donald Trump. Il forte disappunto è scaturito da recenti dichiarazioni del presidente Usa rese durante un comizio in Alabama. Commentando il gesto di alcuni sportivi che si sono inginocchiati per denunciare il trattamento ricevuto dalle persone di colore da parte della Polizia, l’inquilino della Casa Bianca ha affermato che meriterebbero il licenziamento i giocatori che non onorano l’inno nazionale americano e che i tifosi dovrebbero uscire dallo stadio. La reazione dei player non si è fatta attendere. Quella che era una protesta marginale è diventata la protesta di molti atleti.
LEGGI ANCHE > Che cos’è la Nations League, il nuovo campionato per nazionali di calcio che partirà nel 2018
IL MONDO DEL FOOTBALL AMERICANO (NFL) PROTESTA CONTRO DONALD TRUMP
La terza giornata del campionato è stata dunque contrassegnata da una protesta ancor più viva sia da parte dei giocatori che dei proprietari delle squadre. Intere formazioni durante l’inno sono rimaste negli spogliatoi o si sono tenute insieme intrecciando le loro braccia. La manifestazione di dissenso di giocatori e patron dei team ha come obiettivo quello di evidenziare l’importanza della libertà di espressione. Le squadre di Tennessee e di Seattle hanno deciso di lasciare la panchina vuota durante l’inno nazonale. I Cleveland Sounds si sono inginocchiati incrociando le loro braccia. I New Orleand Saints sono rimasti seduti in panchina con la testa abbassata.
Trump non sembra comunque intenzionato a fare passi indietro nonostante la protesta degli sportivi che negli Usa sono anche influencer dell’opinione pubblica. «Molte persone hanno fischiato» gli atleti che «si sono inginocchiati ieri (una piccola percentuale del totale). Si tratta di fan che chiedono rispetto per la bandiera», ha scritto oggi il presidente Usa. Aggiungendo: «L’inginocchiarsi non ha nulla a che vedere con la razza. Riguarda il rispetto per il nostro paese, la bandiera e l’inno nazionale. La NFL deve rispettare questo».
(Foto Zumparess da archivio Ansa. Credit: John Middlebrook / CSM via ZUMA Wire)