Nunzia De Girolamo e l’sms a Mastella
11/01/2014 di Alessandro D'Amato
«Sei una merda»: così Nunzia De Girolamo apostrofava Clemente Mastella, che parlava dell’inchiesta che aveva coinvolto la moglie in quel di Ceppaloni. Questo riporta oggi Repubblica in un articolo a firma di Conchita Sannino che riporta l’intero testo del messaggio:
Sia Rossi, sia l’attuale ministro De Girolamo, com’è noto, non sono indagati. Lui continua a fare il manager della Asl, lei rivendica di poter «parlare in libertà», cioè chiedere a dirigenti pubblici di far «capire chi comanda», definire «stronzi» e «tirchi» chi non si piega alle sue indicazioni. Eppure questo spaccato di potere e provincia italiana, ai tempi della Terza Repubblica, offre pagine di incontestabile rilevanza pubblica. Oltre che ansie comprensibili ai protagonisti della storia. Al punto che la De Girolamo rischia ora di essere querelata per un sms inviato sei giorni fa a Clemente Mastella. «Sei un m…! Ti querelo», gli scrive lei.
Il motivo risiedeva nelle affermazioni dell’ex ministro della giustizia:
E solo perché l’ex leader dell’Udeur aveva osservato la differenza di valutazioni che, per analoghe presunte ingerenze sulla Sanità, avevano portato nel gennaio 2008 agli arresti domiciliari di lady Mastella (con dimissioni dell’allora Guardasigilli e caduta del governo Prodi). Ora Mastella mostra il messaggio a Repubblica, lo legge d’un fiato. «Eccolo: “Sei un m…! Ti querelo. Mi stupisce che uno che è padre e che ha avuto così tanti problemi con il figlio possa dire quelle cose ad una dell’età del figlio. Esiste Dio e con te non sarà clemente!!!».
L’ex re di Ceppaloni spiega:
«Ho dato a un notaio la documentazione, sto valutando la querela per ingiuria e minacce. Vorrei chiedere se questo è lo stile difeso dal premier Letta, e se il Capo dello Stato approva che i ministri della Repubblica mostrino atteggiamenti di arroganza e minaccia, peraltro verso parlamentari che esprimono opinioni non offensive, che sono frutto di autentiche prove e sofferenze personali».