Nunzia De Girolamo fa partire il rimpasto di governo?
12/01/2014 di Dario Ferri
Nunzia De Girolamo diventa un caso politico. Il ministro delle politiche agricole, invischiata in un caso di intercettazioni pubblicate qualche giorno fa dal Fatto Quotidiano, potrebbe diventare la prima vittima del rimpasto che ufficialmente Matteo Renzi non chiede, e che per questo potrebbe diventare operativo entro un paio di settimane. Intanto il suo diventa il caso della domenica, perché il Pd chiede che venga a riferire in Parlamento:
L’interessata, che non risulta indagata, ieri ha ammesso di aver «sbagliato nell’usare espressioni poco eleganti, anche se le ho usate in casa mia e sono state registrate abusivamente e illegalmente». E tuttavia la luce sul suo caso resta accesa, soprattutto da parte dei renziani che ne approfittano per non mollare la presa sull’esecutivo. Il pretesto, come sul caso Cancellieri, lo forniscono i grillini, che insistono sulla richiesta di una seduta parlamentare. «Venire a riferire in aula sarebbe il minimo», sostiene Luigi Di Maio, il vicepresidente M5S della Camera. I grillini si sono fatti furbi, dopo la vicenda Cancellieri-Ligresti hanno compreso che la mozione di sfiducia a un ministro ha come unico effetto quello di ricompattare la maggioranza. Così chiedono “solo” che De Girolamo venga a riferire sull’affaire beneventano. Una richiesta che trova orecchie attente nel Pd renziano. «Il ministro De Girolamo deve chiarire in Parlamento e poi si valuterà il suo comportamento», confermano infatti dal Nazareno. Dietro garanzia di anonimato un renziano di provata fede ammette che «se i grillini alzano il tiro non potremo comportarci come con Alfano e Cancellieri e fare finta di niente».
Repubblica segnala che il ministro sposato al Pd Francesco Boccia è vicinissimo ad Enrico Letta, tanto da aver partecipato spesso al suo think tank VedRò. E come ogni politico che si rispetti, quando finisce nei guai il suo entourage finisce sotto la lente. In questo caso di Repubblica:
E un posto di rilievo nel cerchio magico occupa pure Luca Ciccone, segretario particolare pur non avendo la laurea (e infatti il suo curriculum non compare sul sito dell’Agricoltura): nominato il 2 maggio con un compenso che a fine 2013 superava i 60.500 euro, ad integrazione dello stipendio percepisce anche l’indennità di missione, che guarda caso scatta sempre nel weekend sulla tratta Roma- Benevento — come per tutti gli altri sanniti fuorisede —con tanto di rimborso spese di viaggio e diaria. Identico privilegio, anche se puzza di imbroglio, riconosciuto a Ilaria Facchiano, avvocato 34enne, consigliere giuridico cococo a 34mila euro l’anno, e a Maria Esposito, altro consigliere giuridico ma a titolo gratuito (però con spese di missione pagate per tornare a casa): entrambe intime amiche della ministra.
Francesco Merlo, sul quotidiano di Ezio Mauro, ricorda anche la querelle della De Girolamo con Clemente Mastella:
E forse è più autentica la signora di casa che ha mandato orribili maledizioni a Mastella, il quale si era permesso di ricordare che «per molto meno» lui e la moglie persero il posto e la reputazione. Guardate quanto è agghiacciante questa frase con i tre punti esclamativi che sembrano coltelli e quanto sono da malacarne le oscure allusioni ai guai del figlio di Mastella: «Sei una merda. Mi stupisce che uno che è padre e che ha avuto così tanti problemi con il figlio possa dire quelle cose… Dio esiste e non sarà clemente con te!!!
Mentre il Corriere si occupa di lei in prima pagina con l’ironia di Aldo Grasso:
Il Fatto Quotidiano pubblica le trascrizioni delle intercettazioni e adesso c’è bufera, qualcuno chiede le dimissioni, lei insulta Mastella e minaccia azioni legali a tutela della propria onorabilità. Con il nostro Fabrizio Roncone la ministra si è giustificata così: «Vabbé, ho usato parole non esattamente consone a una signora di classe? E che ci posso fare? Quanto perbenismo… Stavo a casa mia, potrò parlare come mi pare a casa mia, sì o no?». Ma che dice Romeo di Giulietta, che dice? Nunzia usa parole poco consone a una signora di classe? E poi, visto il piglio con cui comanda, in famiglia chi porta i pantaloni, chi ha il minimo di comando? Poco prima di sposarsi Nunzia diceva: «Francesco è un moderato, un popolare centrista, sono molto più di sinistra io di lui!». Lui replicava: «Lei è una conservatrice liberista che gioca a fare la spiritosa ».