La nuova Commissione UE di Jean-Claude Juncker
10/09/2014 di Andrea Mollica
Jean-Claude ha presentato la sua nuova Commissione, che entrerà in carica a partire dal primo novembre se il Parlamento europeo garantirà la sua approvazione alla composizione del nuovo organismo di governo dell’UE. L’incarico più ambito, la responsabilità degli Affari economici e finanziari, è andato alla Francia di Hollande con l’indicazione di Pierre Moscovici. La nuova struttura rafforza la presenza degli ex premier presenti nella squadra di Juncker, a cui è stata garantita una vice presidenza di controllo sugli altri commissari.
LA NUOVA COMMISSIONE UE – Il processo di rinnovo delle istituzioni UE iniziato con le elezioni europee del 25 maggio scorso volge al termine. Dopo la nomina degli incarichi apicali – il presidente della Commissione e del Consiglio Europeo, L’Alto rappresentante della politica estera – oggi è stata presentata la proposta della Commissione di Jean-Claude Juncker. Il presidente lussemburghese ha confermato la ristrutturazione dell’organismo di governo dell’UE, che vedrà un vertice di vice presidenti – tra i quali il primo è l’italiana Federica Mogherini – che coordinerà il lavoro dei commissari, a cui sono stati distribuiti gli incarichi con portafoglio. La guida delle Direzioni Generali che compongono la struttura organizzativa della Commissione spetterà a loro, ma il coordinamento dell’organismo di governo sarà svolto dai vice presidenti. Il progetto di Juncker vuole rendere più fluido il processo decisionale della Commissione nel rapporto con i due organismi legislativi dell’Unione Europea, il Parlamento e il Consiglio.
The @JunckerEU @EU_Commission nominees: 14 EPP, 8 PES, 5 ALDE, 1 AECR 19 men, 9 women Average age: 51 #EUtopjobs pic.twitter.com/rYahGQSw3z
— Europe Decides (@EuropeDecides) 5 Settembre 2014
I NOMI DELLA NUOVA COMMISSIONE UE – La Commissione di Jean-Claude Juncker è composta da 28 commissari, 19 uomini e 9 donne, un equilibrio di genere lontano dalla parità ma pressoché identico a quello del precedente organismo guidato da Barroso. Il partito europeo più rappresentato è il Ppe di Juncker e Merkel, con 14 esponenti. I socialisti ne hanno ottenuti 8, ed il più importante esponente della delegazione Pse è Federica Mogherini. Il portafoglio più ambito è stato ottenuto dal socialista francese Pierre Moscovici, che guiderà la DG Affari Economici e Finanziari, responsabile del controllo dei conti pubblici dei 28 paesi membri dell’UE. Il vicepresidente finlandese Katainen, molto vicino ad Angela Merkel, coordinerà il lavoro di Moscovici, e il loro rapporto sarà un elemento decisivo della prossima Commissione. I liberali hanno ottenuto 5 incarichi, mentre in conservatori solo 1, in rappresentanza del Regno Unito. Il portafoglio assegnato a Jonathan Hill, comprensivo dei servizi finanziari, risponde perfettamente alle esigenze di Londra.
GLI INCARICHI DELLA NUOVA COMMISSIONE UE – I vicepresidenti che coordineranno il lavoro dei Commissari sono sette. Tre appartenenti al Ppe, la bulgara Kristalina Georgieva, il finlandese Katainen, e il lettone Valdis Dombrovski, e due ai socialisti, Federica Mogherini e l’olandese Frans Timmermans. Due vanno ai liberali, l’ex premier estone Sirup e la slovena Alenka Bratusek . I paesi che hanno indicato come commissario una donna sono stati premiati con portafogli di maggior spessore. Lo dimostra l’affidamento degli Affari sociali e del Lavoro alla belga Marianne Thyssen, così come l’incarico alla Politiche regionali per la romena Corine Cretu. I governi di Belgio e Romania sono stati gli ultimi a formalizzare la loro indicazione, e avevano proposto due donne dopo l’esplicita richiesta di Juncker. Il Parlamento europeo aveva espresso una possibile bocciatura della Commissione in caso di un equilibrio di genere inferiore ad un terzo. Ora inizieranno le audizioni dei singoli Commissari, ed è possibile che qualche nome possa cambiare, se dovessero emergere particolari difficoltà durante il confronto con i parlamentari europei. La coalizione che sostiene Juncker, formata come sempre da popolari, socialisti e liberali, ha un’ampia maggioranza al Parlamento europeo, e l’approvazione appare scontata.
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