I nuovi paradisi della droga

DA TRANSITO A BASE – L’Argentina è diventata così importante per via del suo sviluppo tecnologico. Sembra assurdo ma qui sono presenti i macchinari utili a raffinare la “bamba”. Solo che da punto di transito si è trasformato in un punto di partenza per i mercati di mezzo mondo, oltre che di quello interno. Nei 250 laboratori clandestini presenti in tutta l’Argentina vengono sintetizzati oltre alla cocaina eroina, metanfetamine ed efedrine. Il tutto viene poi spedito in Messico via mare, se non va in Europa. Dal Messico poi le sostanze finiscono negli Stati Uniti.

SI MUOVE IL GOVERNO – A causa dell’impegno delle forze dell’ordine nell’ambito dell’antidroga, i cartelli messicani e colombiani hanno deciso di “esportare” la produzione e le maestranze. Il capo del cartello di Sinaloa, Chapo Guzman, ha vissuto in Argentina fino al termine de 2011. Inoltre sembra si sia rafforzato anche il legame tra droga e terrorismo. Lo scorso anno l’Interpol arrestò al confine tra Argentina e Paraguay un uomo vicino ad Hezbollah. Ora sembra che la presidentessa del Paese, Christina Fernandez de Kirchner, abbia deciso di cambiare le cose attraverso il nuovo piano “Northern Shield”, il quale prevede l’installazione di 20 radar e l’utilizzo di seimila tra gendarmi e guardia costiera. In aggiunta a questi vanno annoverati anche 800 elementi delle forze di sicurezza.

CACCIATI GLI USA – Il Governo non ha voluto rilasciare dichiarazioni sul tema, ma secondo alcuni osservatori il Paese punta a depenalizzare la marijuana per concentrare tutti i propri sforzi contro il narcotraffico dilagante. Non bisogna però dimenticare che il Ministero della Sicurezza locale lo scorso giugno ha di fatto “cacciato” gli agenti della Dea, l’ufficio antidroga statunitense, sostenendo come il Paese doveva riorganizzarsi per affrontare al meglio le sfide del futuro sul tema della lotta alla droga. Dietro questa dichiarazione di facciata c’è l’accusa secondo la quale gli statunitensi con la scusa della lotta al narcotraffico avrebbero “importato illegalmente” armi e materiale di vario genere

COME CIUDAD JUAREZ? – La situazione del Paese al momento è difficile. Per alcuni è recuperabile, per altri no. Ad esempio secondo il giudice Pastor l’azione del governo potrebbe già essere tardiva. “Mi chiedo dove finirà un giorno il mio paese. Aspetteremo tranquilli finché non troveremo a Jujuy una macchina con dentro cinque cadaveri come a Ciudad Juarez oppure gente impiccata per strada o riusciremo a combattere seriamente questa situazione?”

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