Nuovi posti di lavoro, nel 2016 l’Italia batterà la Germania. Ma i disoccupati rimangono più del doppio
29/12/2015 di Andrea Mollica
Nuovi posti di lavoro,
secondo Ernst & Young nel 2016 l’Italia avrà più nuovi occupati rispetto alla Germania. Questa previsione si basa su una stima effettuata dalla prestigiosa società di consulenza, anticipata dal giornale tedesco Die Welt.
NUOVI POSTI DI LAVORO ITALIA
Italia batte Germania, non 4 a 3 come nella celeberrima semifinale di Messico ’70, ma 241 mila a 159 mila. I numeri in migliaia indicano i nuovi posti di lavoro che le due economie dovrebbero creare nel 2016, secondo una previsione elaborata da Ernst&Young. L’anno prossimo il nostro Paese potrebbe quindi superare la più importante economia europea nella creazione di nuova occupazione, anche se il primato sotto questo punto di vista andrà alla Spagna. Ernst&Young stima 377 mila nuovi occupati generati l’anno prossimo dall’economia iberica. Le previsioni della società di consulenza si basano su modelli che prendono in considerazione tanto le stime di crescita attese, quanto la creazione di occupazione registrata in questi ultimi mesi. Secondo Ernst&Young nel 2016 proseguirà la ripresa nel mercato del lavoro dell’eurozona, iniziata a fine 2013 dopo diversi anni negativi causati dalla doppia recessione del 2008 e del 2011. Dati positivi arriveranno anche dagli altri Paesi in eurocrisi, come Irlanda e e Portogallo, mentre molto deludente sarebbe il dato della Francia. Se la stima per l’Italia fosse confermata, un grosso se visto che si tratta di una previsione, nel 2016 si confermerebbe il recupero di nuova occupazione già osservato da Istat negli ultimi trimestri.
NUOVI POSTI DI LAVORO JOBS ACT
Il dato più recente fornito da Istat indica per il nostro Paese la creazione di 247 mila nuovi posti di lavoro tra il terzo trimestre 2015 e il terzo trimestre 2014. La nuova occupazione è però prevalentemente parziale, con più della metà dei nuovi posti di lavoro creati a part time involontario, quando l’occupato vorrebbe lavorare più ore ma l’azienda non può pagarle. Una simile tendenza si è notata anche nella riduzione di 20 mila posti di lavoro rispetto al 2014 per quanto riguarda gli occupati a tempo pieno e a contratto indeterminato. Ernst&Young stima per l’Italia un dato positivo, ma il paragone con la Germania deve comunque essere contestualizzato per essere compreso meglio. Nel nostro Paese il tasso di occupazione, ovvero la percentuale delle persone che lavorano su tutta la popolazione, è pari al 56,7%, mentre in Germania supera il 73%. In Italia sono occupati meno di 23 milioni di persone, contro le oltre 43 nell’economia tedesca. Il tasso di disoccupazione in Germania è il più basso in Europa, al 4,5%, contro l’11,5% italiano.
Photo credit: GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images