I peggiori insulti al sacerdote che ha portato i migranti in piscina
21/08/2017 di Gianmichele Laino
Aveva voluto regalare una giornata di svago ai migranti portandoli in piscina. Dopo aver postato le loro fotografie sui social network, invece, ha attirato insulti e offese odiose. Don Massimo Biancalani è un sacerdote di Vicofaro a Pistoia e aveva voluto premiare i nigeriani, i gambiani e i senegalesi che avevano lavorato come camerieri per la onlus Gli amici di Francesco.
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Invece ha prima dovuto fare i conti con un tweet velenoso di Matteo Salvini e poi con un vero e proprio sheetstorm che si è scatenato sotto al suo profilo Facebook. Il segretario della Lega Nord aveva attaccato: «Questo Massimo Biancalani, prete anti-leghista, anti-fascista e anti-italiano, fa il parroco a Pistoia. Non è un fake! Buon bagnetto». Il resto lo hanno fatto centinaia di utenti dei social network che si sono scagliati con una violenza verbale inaudita contro il sacerdote e contro il suo gesto.
Questo Massimo Biancalani, prete anti-leghista, anti-fascista e anti-italiano, fa il parroco a Pistoia.
Non è un fake!
Buon bagnetto. pic.twitter.com/jHaZuua2RS— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 20 agosto 2017
Il suo post con le foto dei migranti è stato rimosso da Facebook, ma don Biancalani non si è arreso. Qualche ora dopo, ha pubblicato la foto delle biciclette dei ragazzi di colore che ha portato con sé in piscina, denunciando la foratura delle loro ruote. Anche questo post ha attirato decine di critiche e di insulti da parte degli utenti del social network di Mark Zuckerberg.
Sul profilo del sacerdote sono comparsi insulti come «Prevedo una gangband che gli cambierà il cognome in ‘Sbiancavano’» oppure «Lei rappresenta la vergogna di una pseudochiesa diventata nemica del popolo italiano» o ancora «Signor pretaccio, mostri i resoconti economici della sua politica di accoglienza». Ma commenti del genere si stanno moltiplicando anche in questi minuti, in una sorta di catena di offese inarrestabile.
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Dal canto suo, Don Biancalani non vuole cedere su questa battaglia e replica con una nota molto dura: «È grave che si metta in discussione il mio essere prete, mi si definisca addirittura un politico, dimenticando che accogliere lo straniero è uno dei precetti della Bibbia, ne ho parlato con il vescovo di Pistoia e ritengo che ora la Chiesa debba dire la sua».